CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

"Badia non vuole l’eolico". Gazebo in piazza e sindaco nel mirino: "Centinaia di firme"

Parla Milena Freni, coordinatrice di Democrazia Sovrana Popolare .

Parla Milena Freni, coordinatrice di Democrazia Sovrana Popolare .

Parla Milena Freni, coordinatrice di Democrazia Sovrana Popolare .

di Claudio Roselli

"La gente che risiede in zona non vuole assolutamente l’eolico, ma c’è un sindaco che per l’ennesima volta ritenta in questa direzione; sono oramai diversi anni che lo fa, nonostante la contrarietà del territorio". È la dichiarazione compendio di Milena Freni, coordinatrice provinciale aretina di Democrazia Sovrana Popolare, che ieri mattina ha tenuto una iniziativa mirata nella piazza centrale . Come noto, da qualche giorno la conferenza dei servizi ha dato l’ok al progetto di "Badia del Vento" e delle sette pale alte 180 metri sui rilievi dell’Appennino al confine con l’Emilia Romagna, che le osteggia fortemente per le ricadute di carattere paesaggistico e ambientale che andrebbe a subire.

"Abbiamo anche raccolto un centinaio di firme di persone del posto che non approvano la decisione del loro sindaco – aggiunge la Freni – e proseguiremo la nostra azione anche a Sansepolcro e ad Anghiari per capire se realmente l’ok dato da un primo cittadino possa essere considerato vincolante, dal momento che per il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, è valso il parere positivo di Alberto Santucci per avallare una operazione del genere".

"Premesso che siamo contrari al principio della transizione ecologica, poiché non convinti del fatto che sia la soluzione ai mali economici dell’Italia – ricorda - c’è anche il problema del lavoro preparatorio, che deturpa non poco il crinale e questo è un particolare sul quale molte persone non sono ancora adeguatamente informate".

Oltre che i cittadini, Democrazia Sovrana Popolare ha incontrato anche il sindaco Santucci, con il quale vi è stato un colloquio durato circa un’ora. "Lui ci ha spiegato le sue ragioni, che sono di ordine finanziario – dichiara ancora la Freni – ma questo è irrisorio: noi siamo per una soluzione politica. Non solo: fra iter burocratici e inevitabili ricorsi al Tar, se ne andranno come minimo altri quattro anni e forse a quel punto la società proponente potrebbe mollare la questione". Nel volantino diffuso sulla raccolta di firme, Democrazia Sovrana Popolare precisa nel capoverso finale di chiedere formalmente alla magistratura e agli enti competenti di indagare sulle numerose segnalazioni di conflitto di interesse giunte alla Regione Toscana.