LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Aspettando Mattarella, Rondine pronta a ospitare uno studente da Gaza

Anche il presidente alla marcia della pace del Youtopic Festival il 6 giugno. Il giovane palestinese verrà a studiare come si diventa costruttore di pace

Il presidente Sergio Mattarella con Franco Vaccari che da trent’anni guida la Cittadella

Il presidente Sergio Mattarella con Franco Vaccari che da trent’anni guida la Cittadella

Arezzo, 29 maggio 2025 – “I giovani non si deludono mai”. È il messaggio di Sergio Mattarella per Franco Vaccari, alla vigilia di un incontro storico. Perché a Rondine, piccolo borgo alle porte di Arezzo dove la pace è metodo di lavoro e stile di vita, il presidente della Repubblica ha scelto di esserci, dopo l’incontro al Quirinale. E ci sarà nel giorno della marcia della pace che apre Youtopic Festival (6-8 giugno). Per ora quattromila ragazzi da tutta la Toscana già con le scarpette ai piedi. E con loro marcerà - idealmente - il Capo dello Stato: arriverà in elicottero sorvolando “il serpentone” colorato. Vuole incontrare i giovani arrivati dalle zone dove la guerra devasta, uccide, allontana.

Approfondisci:

Mattarella, volo in elicottero fino a Rondine. Incontro con i ragazzi a porte chiuse

Mattarella, volo in elicottero fino a Rondine. Incontro con i ragazzi a porte chiuse

Un incontro privato dopo l’abbraccio pubblico, nella chiesetta del borgo con russi e ucraini, israeliani e palestinesi. A Rondine le storie del conflitto girano insieme nella stessa lavatrice dove i ragazzi arrivati come “nemici” imparano a lavare i panni, a sanare le ferite del cuore, a riconoscersi come persone. “Cerco la pace senza vendetta” dice in videoconferenza da Gaza un ragazzo che tra un paio di mesi entrerà nella World House di Rondine per sperimentarne il “metodo” e diventare costruttore di pace. Lo farà insieme ai giovani israeliani. “Sono ragazzi che hanno il coraggio di mettersi in gioco, misurarsi con il dolore per trasformarlo in opportunità di crescita”, dice Franco Vaccari che da trent’anni guida la Cittadella.

Il ragazzo di Gaza si scusa per il ritardo nel collegamento: “Doveva ricomporre diciotto corpi di connazionali dilaniati dai bombardamenti”, sussurra Vaccari trattenendo lo strazio di un’immagine così potente. Ma c’è un altro momento a segnare l’avvio della tre-giorni: è una stretta di mano, sopra la pietra con incisa la frase di Liliana Segre: “Ho scelto la vita e sono diventata libera”. La mano della senatrice a vita, incrocerà quella di Mattarella e proprio lei, sopravvissuta ad Auschwitz, darà il benvenuto al Capo dello Stato nell’Arena di Janine, spazio intitolato alla compagna del campo di sterminio mandata al gas. È l’Arena dell’abbraccio a Mattarella coi marciatori che concluderanno il cammino nel grande prato. La sfida di Rondine ha anche altri protagonisti: hanno accettato di raccontare un altro conflitto, quello che ciascuno ogni giorno, vive e affronta. Si infileranno nell’Angolo del Conflitto, spiegheranno come nella loro esperienza il conflitto è stato (o è ancora) dolore, ma pure opportunità di riscatto. È la sfida di Paola Cortellesi, attrice e regista pluripremiata, che offrirà uno sguardo personale e artistico attraverso il cinema (7 giugno).

Il coraggio di condividere la fatica e la sofferenza di un vissuto familiare, di una scoperta che spiazza, è la sfida raccolta da Agnese Pini, direttrice dei quotidiani Qn, Resto del Carlino, Nazione e Giorno. La sua testimonianza, al centro del romanzo “La verità è un fuoco” animerà l’incontro di domenica 8 giugno. È la sfida del giornalista e scrittore Michele Serra e del regista Gianni Amelio che dialogherà con il pubblico dopo la proiezione del suo film “Campo di Battaglia” nel grande Palateatro. Dove il tempo inverte la rotta e lascia spazio alle parole.