REDAZIONE AREZZO

La polizia all'artistico il primo giorno di scuola

«Vostra figlia non è iscritta»: chiamano il 113

LUCIANO TAGLIAFERRI Il preside del liceo artistico «Piero della Francesca» dove stamani si sono presentati i poliziotti

Arezzo, 16 settembre 2017 - Partito con la polizia in aula il primo giorno del nuovo anno scolastico. Ieri mattina momenti concitati davanti al liceo artistico Piero della Francesca. I genitori di un’alunna che doveva ripetere la seconda del liceo coreutico, hanno chiamato la polizia quando la ragazza non ancora 16enne, non è stata ammessa a scuola per quelli che sono stati definiti «problemi amministrativi». «Mia figlia aveva effettuato l’esame di riparazione a settembre per una sola materia - spiega la mamma - è bocciata e avrebbe dovuto ripetere la seconda, ma il primo giorno di scuola non è entrata perchè non era stata registrata, ci hanno detto per questioni amministrative. Ma di fatto la ragazza non ha ancora 16 anni e si tratta quindi di scuola dell’obbligo, non è entrata in classe perchè la scuola ha un sistema elettronico di riconoscimento degli studenti e lei non risultava iscritta.

Da febbraio avevamo consegnato i documenti per l’iscrizione alla terza, dopo l’esame di riparazione per una materia fatto a fine agosto e non superato, è bocciata, ma di fatto doveva ripetere la seconda del liceo coreutico. Non risultando iscritta abbiamo chiamato la polizia che ha parlato con la scuola. Pare si tratti di una questione puramente amministrativa, ci faranno sapere ma credo che la questione si potesse risolvere anche contestualmente. Invece il primo giorno di scuola la segreteria era chiusa, per questo siamo andati in questura per capire cosa stesse accadendo.

Per noi che veniamo da fuori città si tratta anche di un costo, dovremo fare altri viaggi ad Arezzo, mia figlia infatti fino all’anno scorso era in Convitto, mentre quest’anno condivide un appartamento e frequenta il liceo Pier della Francesca che è annesso al Convitto stesso. Per fortuna il sabato non c’è scuola e speriamo che dalla prossima settimana sia tutto risolto. Oltre al danno economico del viaggio, c’è il grosso disagio per mia figlia che ha vissuto così il primo giorno di scuola».

Sulla vicenda interviene il preside del liceo Luciano Tagliaferri. «Per iscrivere la ragazza a scuola, dovevano portare i necessari documenti a febbraio - spiega Tagliaferri - solo grazie alla polizia invece la famiglia ha formalizzato l’iscrizione. Dovevano presentare infatti moduli compilati e i bollettini pagati dell’iscrizione, insieme al certificato delle vaccinazioni, ma il pagamento non è mai avvenuto. La famiglia pretendeva che l’iscrizione fosse automatica senza pagare la quota uguale per tutti. Per questo la scuola ha fatto vari solleciti e nonstante i richiami la famiglia non ha voluto sentire ragioni. Ho personalmente parlato con la mamma più volte, spiegando che questo è il regolamento. Tra l’altro la legge parla di 10 anni di scuola dell’obbligo e avendo già frequentato 5 anni di elementari, tre di medie e due di superiori, per lei non si trattava più di scuola dell’obbligo. Stamani (ieri ndr) ho visto la ragazzina fuori da scuola e poi è arrivata la polizia, a cui ho spiegato cosa era successo.

E’ stato proprio grazie alla polizia che la signora ha finito di formalizzare l’iscrizione, ha pagato il bollettino subito e ne ha mandato ricevuta alla scuola insieme al certificato delle vaccinazioni. Così adesso la figlia è iscritta, anche se per iscriversi a tempo scaduto sarebbe necessaria una delibera del collegio dei docenti, ma in via eccezionale da martedì, passati i termini burocratici, inizierà a frequentare, la delibera arriverà subito dopo».