Visite al lume di candela contro il caro bollette

La protesta dei medici di medicina generale, Nasorri denuncia: «La categoria gravata dagli aumenti come tutti gli altri settori»

nasorri

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Arezzo, 13 dicembre 2022 - Un modo di dire "si siamo al lumicino" che sintetizza la protesta, seppur simbolica, dei medici di medicina generale pronti nei prossimi giorni a visitare al lume di candela. Non sono solo cittadini e imprese infatti a fronteggiare da mesi l’inflazione e l’aumento delle spese sostenute per un bene di prima necessità come l’energia. Il caro bollette colpisce anche gli ambulatori medici e le case della salute. Lo denunciano i medici di famiglia della provincia di Arezzo per voce del dottor Roberto Nasorri Segretario Provinciale della Fimmg... «La medicina generale viene ignorata nei provvedimenti in discussione a sostegno delle imprese e degli studi professionali per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione oltre ad averla dimenticata nei provvedimenti dedicati al ristoro dei dipendenti pubblici, per i quali è stata prevista una indennità una tantum per il 2023, come anticipo sul prossimo contratto, pari all’1,5 % dello stipendio».

I medici di famiglia protestano contro i mancati provvedimenti per la categoria del decreto Aiuti quater a favore delle imprese e in aiuto di quelle categorie che hanno subito un danno maggiore. Come mai? «I medici di famiglia sono liberi professionisti convenzionati, assimilabili ad una piccola impresa lavorando in regime di partita iva e non di dipendenza dallo stato, ed hanno tutti gli oneri di gestione del proprio studio professionale e della propria attività in generale – spiega Nasorri - La Fimmg della provincia di Arezzo insieme a quella Toscana esprime piena solidarietà nei confronti di tutte le categorie professionali che non rientreranno come i medici di famiglia nella discussione sugli aiuti attualmente in corso nella stesura della legge di bilancio». E per lanciare un segnale alle istituzioni la Federazione dei medici di medicina generale indice per il giovedì 15 dicembre «La giornata delle visite ambulatoriali al lume di candela»... «Si tratta di un modo per sottolineare la vicinanza dei medici di famiglia a tutti i colleghi, a tutte le imprese e ai cittadini che si trovano al momento in condizioni critiche – prosegue il segretario dell’ordine - senza ricorrere a sistemi di protesta più radicali che, in questo momento di picco dell’influenza stagionale e recrudescenza della pandemia, sarebbero contrati al senso di responsabilità verso i cittadini assistiti che da sempre caratterizza questa professione». Siamo al lumicino? «La candela accesa simboleggia proprio il detto «Siamo al lumicino»: in molte realtà l’aumento dei costi sta allontanando i giovani medici dallo scegliere la professione del medico di famiglia, e senza di loro corriamo il rischio che la medicina generale si spenga e con essa il Servizio Sanitario Nazionale».

Quale il rischio? «Non vorremmo che i cittadini dovessero sempre più in futuro scegliere se scaldarsi o curarsi». Il sistema delle case delle salute che è attivo nel nostro territorio limita un po’ il danno? «Lavoriamo all’interno delle case della salute, future case di continuità, e dobbiamo garantire determinati livelli di assistenza, la Asl fornisce alcuni benefit e utenze, ma molte spese sono a nostro carico. Certo, lavorare in convenzione ci permette di sopperire ad alcune criticità ma il problema dell’aumento delle tariffe resta, di qui la protesta».