
Capolona (Arezzo), 19 novembre 2023 – È uscito di casa brandendo un bastone, forse una mazza di ferro, con la quale si è scagliato contro l’ambulanza arrivata per prestare soccorso al nonno che lui stesso aveva ferito nel corso di una discussione. Vetri rotti, minacce di morte agli operatori del 118 e i carabinieri costretti ad intervenire per fermare il ragazzo, letteralmente fuori di sé. È accaduto nella serata di venerdì nel cuore di Capolona.
Attorno alle 22 alla centrale operativa del 118 è arrivata la richiesta di soccorso da parte di una famiglia. Un ragazzo di 20 anni - già noto per episodi simili e in evidente stato confusionale - aveva aggredito i propri familiari, ferendo il nonno, provocandogli secondo una prima ricostruzione dei fatti alcune escoriazioni alla testa. L’ambulanza della Misericordia di Subbiano si è recata sul posto con a bordo tre operatori e un infermiere. Al loro arrivo sono stati accolti, per così dire, dal giovane che brandendo una mazza si è scagliato contro il veicolo. Botte sulle fiancate, ma soprattutto sui finestrini laterali e posteriori che per fortuna dell’equipaggio hanno resistito all’urto. Una violenza che ha comunque incrinato e aperto dei fori attraverso i quali giungevano chiare e nitide le minacce di morte da parte del 20enne. Gli operatori e l’infermiere si sono quindi barricati all’interno del veicolo aspettando l’arrivo delle forze dell’ordine che pochi minuti dopo la chiamata hanno raggiunto la casa fermando il ragazzo.
La Asl Toscana sud est ha espresso solidarietà al personale coinvolto in questa situazione di rischio ed emotivamente provante. "Ringrazio tutti gli operatori della Sud est, e della sanità in generale e delle associazioni di volontariato che dentro le strutture di cura e sul territorio ogni giorno lavorano con abnegazione per garantire la salute dei cittadini e che spesso si trovano vittime di aggressioni verbali e fisiche - ha commentato il direttore generale della Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso - È inaccettabile che accadano eventi di violenza del genere verso persone che hanno scelto di prestare soccorso a chi si trova in situazioni di bisogno come missione di vita. È auspicabile un maggiore rispetto e senso civico da parte di chi si rivolge ai servizi sanitari o viene soccorso, perché questi gesti riprovevoli, colpendo il singolo operatore, simbolicamente colpiscono anche tutto il sistema". La Asl, nel ringraziare le forze dell’ordine intervenute a difesa dei professionisti e di tutti i presenti, ha detto poi di essere pronta anche assieme agli stessi operatori, a presentare formale denuncia nei confronti dell’aggressore.