ANGELA BALDI
Cronaca

Negozi dell'intimo, spiraglio riapertura a ottobre

Salta la cassa integrazione per le 30 lavoratrici, senza stipendio da maggio. Nominati i curatori fallimentari, si va verso la riassunzione in blocco da parte della casa madre Calzedonia Spa

negozi intimo

Arezzo, 16 settembre 2022 - Sono senza stipendio da maggio e non percepiranno nemmeno gli ammortizzatori sociali, respinti definitivamente, le oltre 30 dipendenti dei negozi Calzedonia Intimissimi e Tezenis ormai chiusi da mesi. Ma c’è una buona notizia e uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. La procedura fallimentare infatti è in corso, è stato nominato un curatore e la casa madre Calzedonia spa è intenzionata a riassumere tutte le lavoratrici in blocco e a riaprire i punti vendita aretini. “Se tutto va bene la riapertura dei negozi potrebbe avvenire già i primi di ottobre e tutte le lavoratrici potrebbero tornare al lavoro, stiamo lavorando per questo – dice Bianca Marinari di Cgil che si sta occupando della vertenza – ci sono infatti novità sulla questione, alcune belle e altre meno belle. L’aspetto negativo è che la cassa integrazione non è stata approvata in maniera definitiva. Sull’argomento abbiamo anche interrogato l'unità di crisi della Regione toscana e ci hanno fatto sapere che non ci sarebbe stato nessun ammortizzatore sociale per le lavoratrici, e questo per via dei movimenti commerciali che ha fatto l'azienda in fallimento”.

Sono stati incorporati in un’unica società titolare dei tre brand i rami dell’azienda. Una mossa che ha complicato le cose, perché l’Inps che riconosceva invece le tre società distinte, ha respinto la domanda.  Ma non solo: “Ci vogliono almeno 30 giorni di anzianità in rapporto lavoratori azienda mentre le società sono state accorpate e in più il fallimento è stato depositato i primi di agosto  e ufficializzato a metà agosto estremamente in ritardo – spiega Cgil - i curatori fallimentari hanno fatto un lavoro ottimo e veloce e ci hanno convocato subito. Le lavoratrici non percepiscono neanche un centesimo e non lo percepiranno a breve termine, da maggio ad oggi non hanno visto nulla e sono in estrema difficoltà. C’è però una proposta di Calzedonia spa, la casa madre, per riassumere le commesse e riprenderle tutte, per poi riaprire i negozi il prima possibile.

La speranza è che questo possa avvenire i primi di ottobre e che ci possa essere un ritorno al lavoro in blocco. Lavoriamo per velocizzare i tempi e alla realizzazione di un accordo che deve passare prima dalla lavoratrici per arrivare ad una rapida soluzione della faccenda. Come sindacato ci siamo impuntati con la casa madre affinchè l’accordo comprendesse tutte le oltre 30 dipendenti della vecchia società. Dopo la presentazione di un accordo sindacale ci sarà il passaggio per l’ok del tribunale”. A salvare il posto dovrebbero essere tutte le dipendenti di Calzedonia, Intimissimi e Tezenis, quanto ai negozi anche per i fondi commerciali dovrebbe prospettarsi la riapertura in blocco, unica ombra sul punto vendita dell’Ipercoop che potrà andare in porto solo dopo un accordo con la direzione del centro commerciale.

La situazione per le attività aretine, si è complicata a partire da inizio febbraio, quando sono scattati i sequestri della Guardia di Finanza della compagnia aretina ordinati dalla Procura di Arezzo, che aveva aperto un'inchiesta per omesso versamento dell'Iva e delle ritenute fiscali. All'origine dell'indagine un accertamento dell'Agenzia delle Entrate relativo alle annualità 2016 e 2017. I finanzieri hanno così sequestrato oltre 300mila euro nei conti correnti e oltre 400mila euro in immobili riconducibili alle società controllanti i negozi (che hanno i marchi in licenza, pertanto il gruppo Calzedonia nulla c'entra con l'inchiesta).