
Lebole
Cosa ne sarà di un'area ormai da troppi anni in stato di abbandono? E' una domanca che tutti si fanno in cttà anche perché imbattersi in quel che resta della Lebole è estremamente facile. La vedi per entrare ed uscire dalla città e ti chiedi quanto ancora sia nacessario aspettare. Eppure i progetti ci sono, i disegni anche e pure la volontà della famiglia Carrara pare non venire meno.
L'ultima variante per quell'area, approvata in consiglio comunale nel 2018, prevedeva una modifica non sostanziale, ma più vicina alle esigenze dei proprietari. Non più, tramontata l'idea Esselunga, enormi volumi per ospitare la grande distribuzione, ma comparti più misurati per ospitare realtà diverse tra loro, ma comunque con vocazione commerciale. Una variante che, secondo le parole di allora, del sindaco Ghinelli prevedeva un più impegnativo disegno strutturale. “Questo infatti – spiegava Ghinelli - prevede ora la realizzazione del raccordo autostradale, tra area ex Lebole e Centro Affari, con un allargamento a quattro corsie, non interrato ma in quota, secondo un progetto di elevata qualità che consente peraltro una nuova permeabilità stradale tra le due aree dedicate al commercio, agli affari e alle esposizioni”. Una impostazione della viabilità diversa da quella disegnata nel 2014, che prevedeva il raccordo interrato e che lo stesso sindaco, allora all'opposizione, contestava.
Nel 2019, l'annuncio della proprietà: le ruspe erano pronte a partire. Poi una serie di stop and go, il Covid e quest'estate sulle nostre colonne l'intervento Marco Carrara: «Sto lavorando con tutte le mie forze per far partire il progetto sull’area Lebole». Impegno poi confermato anche all'inizio di questo mese dallo stesso imprenditore pistoiese. A cosa sia ancora legata l'attesa è di difficile comprensione. L'atteso annuncio è probabilmente legato a un accordo con un qualche impresa legata al food. Per dare gambe al progetto c'è sicuramente bisogno di certezze.
Una cosa è certe, la città si sta abituando in maniera cronica all'attesa, restituendo in cambio l'entusiasmo e la fiducia. Cosa ci sarebbe potuto essere oggi in quell'area se il dibattito politico di molti anni fa fosse finito diversamente? Un outlet che forse nel tempo avrebbe perso nel tempo la sua forza commerciale o attrattiva. O una grande distribuzione del lusso sul modello The Mall di Firenze che bene si poteva sposare con la vocazione del territorio?