Appello a tutti i contatti E’ andato in discoteca e ha viaggiato in treno Chi deve farsi avanti

L’invito è per chi avesse gli stessi sintomi dopo averlo incrociato. Vive in Valdarno e frequenta uno dei più grandi istituti superiori. Al servizio di igiene pubblica anche i frequentatori della sua palestra.

Appello a tutti i contatti  E’ andato in discoteca  e ha viaggiato in treno  Chi deve farsi avanti

Appello a tutti i contatti E’ andato in discoteca e ha viaggiato in treno Chi deve farsi avanti

E’ un ragazzo di 19 anni, con tutto l’entusiasmo e la carica dell’età. Una vita intensa, appuntamenti, incontri, studio, sport. Che in genere colorano le giornate ma in questo caso diventano un complesso percorso da ricostruire: i contatti avuti negli ultimi giorni.

E’ il cammino che l’ufficio di igiene sta percorrendo dopo la conferma del caso di meningite. E ricorda da vicino i mesi della pandemia. Ricordate? La ricostruzione dei contatti era parte integrante della sfida al Covid. E per Arezzo e la Asl era diventato una sorta di marchio di fabbrica: nei mesi più critici circa cento persone a lavorare per contattare i malati, intervistarli e poi cercarne i contatti. Che allora portavano anche all’obbligo di chiusura in casa.

E per la meningite? Sui contatti stretti nessun dubbio: immediata la procedura di profilassi. Con compagni di scuola, familiari, amici del cuore, fidanzata convocati dalla stessa Asl. Più difficile il resto del percorso.

Ma intanto sono state individuate le tappe seguite dal giovane negli ultimi giorni. C’è la scuola, nel suo caso l’Isis Valdarno, e fin qui nessun dubbio, se non quello di individuare chi oltre i compagni avesse stabilmente interagito con lui. Una sessantina in tutto, non pochi.

C’è la palestra, che come tanti ragazzi della sua età frequenta: ieri pomeriggio è scattata la profilassi proprio nell’impianto sportivo, si parla di una ventina di persone tra istruttori e compagni di squadra.

C’è poi la discoteca, altro passaggio ricorrente per chi dà del tu alla giovinezza: la Asl comunica anche il nome della struttura, perché questo spinga chi l’ha frequentata a farsi avanti. E’ la discoteca Nirvana di Terranuova Bracciolini. Il ragazzo c’è stato per l’esattezza nella notte tra sabato e domenica, da mezzanotte fino alle 3.

E ancora c’è il treno: ha fatto dei viaggi nelle classiche carrozze dove i contatti sono inevitabili. Beninteso: non è richiesto a quanti fossero in discoteca o in carrozza a presentarsi comunque dal medico di famiglia o dalla Asl. Ci mancherebbe. Si tratta di farlo nel caso in cui dovessero insorgere i sintomi della meningite, come di tante altre forme virali: febbre alta, vomito, mal di testa pronunciato. Allora sì chi avesse incrociato il ragazzo in uno degli ambienti che ha frequentato dovrebbe, per sicurezza sua, fare un passo avanti. E procedere con la profilassi.

O anche con la vaccinazione ove non fosse coperto da prima. "Non è necessaria la chiusura degli ambienti frequentati dal malato nè la disinfezione" precisa con rigore Elena De Santis. "Le persone vicine ai contatti stretti non sono da considerare a rischio". I sintomi da tenere eventualmente sotto controllo sono quelli che si possono manifestare da due a dieci giorni dal contato. Specie i sintomi più gravi: l’irrigidimento della parte posteriore del collo, la nausea, l’alterazione del livello di coscienza fino alle convulsioni. Parole d’ordine? Nessun allarmismo ma occhi aperti. Per una volta soprattutto a se stessi

Alberto Pierini