Apertura di dialogo tra Regione e Inarsind Toscana: dopo 5 anni aperto il tavolo tecnico

Becucci all’assessore Ceccarelli: bene l’incontro ma ingegneri e architetti liberi professionisti ancora ingiustamente nell’ombra

Becucci

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Arezzo, 3 giugno 2020 - “All’assessore Vincenzo Ceccarelli va il nostro ringraziamento convinto” per la sensibilità mostrata “nei confronti della comunicazione Inarsind a lui indirizzata. Come da nostra richiesta, infatti, il giorno 22 maggio scorso la Commissione dei Soggetti Professionali della Regione ha ascoltato il punto di vista dell’assessore e ne è conseguito l’appuntamento per un incontro tecnico tra rappresentanti della Commissione e Uffici regionale dell’assessorato, il tutto in un clima di leale collaborazione”. Il testo è ripreso dalla lettera inviata all’assessore regionale Ceccarelli da Marco Becucci, presidente di Inarsind Toscana, il sindacato che rappresenta ingegneri e architetti liberi professionisti.

L’ingegnere aretino Becucci sottolinea però nella missiva che tutto ciò è in effetti positivo, ma afferma anche che “una convocazione attesa per 5 anni… non basta”, visto che “l’insieme dei liberi professionisti contribuisce per poco meno di un quarto al totale prodotto interno lordo della Regione Toscana. Ma né nel Qrs (Quadro Regionale di Sviluppo) 2014-2020 né nel documento successivo, è presente un minimo cenno di intervento strutturale per lo sviluppo questo vitale, decisivo e produttivo settore economico”. “I liberi professionisti – insiste la lettera Inarsind - sono assenti, non pervenuti. E, nonostante questo, siamo stati lealmente impegnati a favore della collettività regionale, tanto da creare proposte in grado di reperire finanziamenti ulteriori alla Regione Toscana”.

E allora, nel finale della lettera, Becucci, a nome degli ingegneri e degli architetti toscani che rappresenta, rinnova il ringraziamento all’assessore per il dialogo ritrovato, e lancia anche quello che è anche un appello e un’ulteriore assunzione di responsabilità della categoria: “Quindi concludiamo questa lettera – si legge nel testo - così come l’abbiamo iniziata: grazie assessore, nella certezza che d’ora in avanti potremo collaborare con lei ben meglio di quanto non sia fin qui avvenuto”.