
’Arco’ è un progetto, è il titolo di un album ed è anche lo pseudonimo del musicista e polistrumentista Andrea Guerrini che oggi con il suo gruppo e gli amici che hanno collaborato con lui presenterà alla Casa dell’Energia. Lui si definisce un autodidatta ma è stato membro attivo di Walden Waltz e Moondrive, due album e tour in Europa e Stati Uniti, aggiudicandosi nel 2012 un Los Angeles Music Award con il brano ’Looking down’ prodotto da Ron Nevison (The Who, Led Zeppelin). A Bologna ha contributo alla creazione della rivista culturale online Tropismi.it (musica e letteratura), ha fondato il collettivo artistico Pastificio Elettrico, a Torino ha scritto e messo in musica audio racconti trasmessi da Radio Banda Larga, nel 2019 ha pubblicato per Arcana "Folly Bololy" il libro su Robert Wyatt e quest’anno con lo pseudonimo "Arco" ha prodotto il disco omonimo, primo lp dopo una serie di autoproduzioni incentrate sulla sperimentazione della forma canzone. "Arco è una commistione di folk ed elettronica attraverso il filtro delle parole, cantautorato sperimentale e racconto teatrale - spiega - un collettivo musicale prodotto a Torino dalla romana Ammiratore Omonimo Records a cui hanno partecipato musicisti della tradizione indiana, chitarristi metal, violinisti classici e nerd elettronici, un concept album sull’apparente dualità dell’essere umano, la sua solitudine assieme terribile e meravigliosa vissuta attraverso l’incontro e lo scontro con la natura e la civiltà". Alla Casa dell’energia verrà presentato per la prima volta riarrangiato in quartetto con Andrea Guerrini voce, synth e chitarra acustica, Simone Lanari basso, Filippo Manfredi Giusti batteria e Agnese Benini voce, synth e chitarra acustica.
Silvia Bardi