Alluvione, l’ex cavaliere tra gli eroi del fango. "Spalo per aiutare chi ha perso tutto"

Mario Giacomoni è di Faenza, ha corso a Sant’Andrea e Santo Spirito. É spesso in città per la figlia e il nipote. "Non ho subìto danni ma mi sono messo a dare una mano: ogni giorno scopro che c’è un amico in difficoltà"

Arezzo, 24 maggio 2023 - "C’è chi ha perso tutto, il minimo che possiamo fare è dare una mano". Parola di Mario Giacomoni, ex fantino di Faenza di quelli che erano in forze alla Giostra del Saracino nella stagione degli ‘stranieri’. Ad Arezzo arrivò che non aveva ancora 17 anni per correre con Porta Sant’Andrea, nel 1981 il Saracino con Santo Spirito con cui si legò per alcuni anni, unico rammarico non aver mai vinto la Giostra. Ma alla manifestazione è rimasto legato, ha anche lavorato per Porta del Foro all’inizio della carriera dei fratelli Veneri. In città ci torna spesso, qui ha una figlia e un nipotino. In questi giorni è in prima fila per dare una mano alla sua città duramente colpita dall’alluvione in Romagna.

Nel riquadro Mario Giacomoni
Nel riquadro Mario Giacomoni

Giacomoni, com’è la situazione a Faenza adesso?

"C’è il sole da due giorni e questo significa che il fango si sta trasformando in cemento. Una corsa contro il tempo, abbiamo zone che sono ancora completamente sott’acqua con scantinati allagati, condomini inagibili. Oggi andremo con l’idropulitrice a casa della mia consuocera".

Ha subito danni?

"Per fortuna abitiamo nella parte nord della città e non abbiamo avuto problemi, ma abbiamo tantissimi amici nei guai che hanno perso tutto: chi un intero parco macchine, chi la casa, chi non ha più niente. L’unico morto faentino, sono stati 14 in zona, quello di via della Valle era un ex console del mio Rione".

In questi giorni è stato in prima linea per dare una mano a spalare fango...

"Tutti qui non solo noi stanno dando una mano. All’inizio non era permesso ai minorenni entrare nelle zone rosse, adesso anche i ragazzini che sono a casa da scuola aiutano. Abbiamo tirato fuori dai garage macchine col fango fino a metà abitacolo. L’altro giorno ero con mio figlio a scardinare i legni di una taverna nella zona di via Lapi una delle più colpite, quando dal camino è venuto già tantissimo fango".

Non si ferma mai...

"Ogni giorno scopro un amico nei guai, uno ha una taverna in centro con 80 cm d’acqua, l’acqua è entrata alla biblioteca dei giovani a piano terra, in pinacoteca. Faenza è una città molto laboriosa ci mettiamo tutta la nostra buona volontà per uscire da questa situazione e chi come noi non ha subito danni aiuta gli altri. Ora per esempio mi sto vestendo per andare a spalare".