
"Adriano era un ragazzo prezioso come una coppa d’oro".
Leo Rossi, imprenditore nel campo della ristorazione molto conosciuto alla Chiassa Superiore, usa l’immagine che racchiude il senso degli anni condivisi a organizzare gare per cicloamatori. Come quella alla quale stavano lavorando insieme e in programma a settembre: "Stavamo preparando la logistica e il calendario dei campionati italiani per cicloamatori; Adriano ci metteva tutta la sua passione. Un ragazzo generoso, sempre sorridente, gioviale con tutti". Leo riprende fiato e racconta di Adriano Carboni, 61 anni, morto in un incidente stradale sulla strada regionale 71, in Casentino, mentre stava rientrando da un’escursione in sella alla sua moto in compagnia di due amici (uno dei quali ha assistito alla tragedia ed è sotto choc). La Ducati era l’altra passione, insieme alla bici. La tragedia nel pomeriggio afoso di un sabato agostano, è accaduta in località Groppino, uno dei tratti più pericolosi della strada, da sempre considerata ad altissimo rischio, anche per la frequenza di incidenti e di vite spezzate sull’asfalto.
Carboni si è scontrato con un camper.
Il conducente, un turista danese ha cercato di evitare l’impatto finendo contro il muro di contenimento lungo la strada. La moto è rimbalzata contro il guard rail e il 61enne è stato sbalzato nella scarpata. Un volo nel vuoto di circa trenta metri che non gli ha dato scampo. Leo racconta dell’amico di tante imprese sportive nel giorno in cui ha voluto salutarlo e stringersi al dolore della moglie e delle figlie, all’ospedale di Arezzo dove la salma è stata composta.
Oggi sarà trasferita nella chiesa della Chiassa Superiore dove saranno celebrati i funerali alle 15. Sarà quello il momento in cui la comunità del paese alle porte di Arezzo, si ritroverà unita nel dolore della famiglia e nel ricordo di una persona "che tutti conoscevano ed apprezzavano per il suo carattere solare", rievoca un amico che si sofferma sulla "partecipazione di Adriano alla vita del paese. Lo vedevi sempre arrivare con la sua bici, il bar era un punto di riferimento per incontrare amici, parlare, scherzare e per salutare ogni persona che passava lì davanti". Alla Chiassa c’è sgomento, sopratutto tra le persone (un migliaio di anime) che rappresentano il nucleo "storico" della comunità. " Chi vive qui, ha sempre incrociato il suo sguardo e il suo sorriso e ha potuto apprezzare l’unità della sua famiglia, davvero una famiglia da ammirare. La chiesa oggi sarà gremita per Adriano. Ci saremo tutti".
Leo conserva come un’immagine cara, l’ultimo incontro con Adriano, il giorno prima della tragedia. "Venerdì sera ci siamo incontrati al bar per trascorrere qualche ora in compagnia al fresco. Era sorridente come sempre; ci raccontava del giro in moto che il giorno dopo avrebbe fatto in Casentino insieme agli amici. E’ doloroso pensare che se ne sia andato così".
L.B.