Salvatore Mannino
Cronaca

"Abbiamo Coingas, che ci frega?": telefonata di Olivetti Rason a Merelli

Vigilia di perquisizioni. L’interrogatorio dell’assessore: l’avvocato me lo presentò Macrì senza pressioni sulle consulenze. Lo «schioda» del sindaco? Lui è irruento

ASSESSORE Alberto Merelli detiene la delega al bilancio

Arezzo, 26 giugno 2020 - Le ultime parole famose. Sono dell’avvocato Pier Ettore Rason in una telefonata all’assessore al bilancio Alberto Merelli: «A noi che ce ne frega, siamo pieni di donne, siamo pieni di soldi. Che cazzo ce ne frega vero o no? E poi ci s’ha Coingas, vuoi mettere?». E’ il 28 giugno di un anno fa, sei giorni prima delle perquisizioni (non all’avvocato ma a Merelli sì) che danno la stura al caso che da allora fa tremare, e fibrillare, la politica aretina.

Come a dire che Coingas, se l’avevano davvero, se la sarebbero vista sfilare in meno di una settimana, quella che portò sotto indagine (ora chiusa) vip più o meno illustri del Palazzo. La frase emerge adesso a margine dell’interrogatorio del 26 e 27 gennaio che vede protagonista proprio l’assessore, il cui verbale è stata depositato lunedì insieme ad altri 6 mila fogli di inchiesta. Merelli, che se la vede contestare in apertura del secondo giorno, dice che non gli diede importanza: un semplice «pour parler» che gli «scivolò addosso».

Eppure quello con Olivetti Rason era un rapporto consolidato anche se non stretto: le presentazioni, secondo l’assessore, le aveva fatte Francesco Macrì, ora indagato per l’abuso d’ufficio (presunto) sulla sua nomina in Estra, nel corso di un’assemblea in Coingas, poi c’era stata qualche occasione conviviale (una volta anche col sindaco Ghinelli) e una consulenza professionale del legale fiorentino in una questione di Merelli.

Uno ben addentro alle questioni dell’ex azienda del gas, con le sue 37 consulenze per un totale di oltre 300 mila euro. E’ in questo contesto che viene alla luce la domanda (e la risposta) che La Nazione aveva già anticipato qualche giorno fa, stavolta registrata da Sergio Staderini, all’epoca numero uno di Coingas, interlocutore ancora Olivetti Rason che gli dice: «Le consulenze io e te ce le siamo divise».

Merelli casca dalle nuvole, non sa dare un significato allo stralcio di audio che gli viene esibito, delle consulenze però dice di non aver saputo niente fino al cambio della guardia fra Staderini e il nuovo amministratore unico, Franco Scortecci.

Per lui, però, era tutto regolare e non ci fu alcun tentativo di influenzare il parere di congruenza redatto dall’avvocato Stefano Pasquini, ora accusato di favoreggiamento. Semmai, qualche frizione sulbilancio c’era stata con il commercialista Marco Cocci, l’altro consulente (140 mila euro) che aveva redatto per Coingas una bozza di conti in perdita. Ma bastò dirgli che una mera cassaforte, destinataria degli utili di Estra, non poteva essere in rosso, perchè tornasse magicamente l’utile.

Nel corso dei primi mesi del 2019, la questione degli incarichi professionali su cui recalcitrano i revisori dei conti diventa sempre più centrale nel Palazzo. Fino alla telefonata famosa nella quale il sindaco Ghinelli «intima», per citare il decreto del Pm Claudiani, proprio a Merelli di parlare col presidente Minetti: o fa come diciamo noi, la sostanza, oppure «schioda».

Espressioni forti, che l’assessore giudica col modo di parlare «irruento» dell’inquilino di Palazzo Cavallo, anzi (si corregge) è meglio definirlo «categorico», ma il senso non era quello di una pressione indebita. Allo stesso modo Merelli giudica l’altra frase pesante dell’intercettazione telefonica: «Tutti devono capire che gli asini volano»: non aveva alcun significato speciale, per l’assessore, anche perchè all’epoca (giugno 2019) nessuno aveva evidenza di asini che volavano.