SILVIA BARDI
Cosa Fare

Leonardo ad Arezzo, le celebrazioni si chiudono al Museo dei mezzi di comunicazione

Presentazione del catalogo sulle mostre del Mumec all'auditorium Montetini. Dai disegni di Leonardo sono stati realizzati pezzi unici. La collezione Casi.

Fausto e Valentina Casi

Arezzo 18 gennaio 2020 - Leonardo ad Arezzo. Lo hanno portato Fausto e Valentina Casi del Museo dei mezzi di comunicazione  con le  mostre organizzate per i 500 anni della morte, inserite dalla Regione Toscana tra gli eventi celebrativi e premiate con 12mila presenze e di cui verrà presentato il volume sabato 18 gennaio alle 10,30 all'auditorium Aldo Ducci. Lasciando da parte per un attimo la Gioconda e il suo ponte (Buriano), di certo la cartografia della Valdichiana porta la firma Da Vinci. Di certo fu Luca Pacioli di Sansepolcro a chiedere a Leonardo di realizzare i disegni dei solidi descritti nel suo De Divina Proportione, il già famoso studio di matematica e geometria rinascimentale, che si rifà allo studio della prospettiva di Piero della Francesca. E per la prima volta in mostra all’Auditorio Ducci  venticinque giganteschi solidi tratti dai disegni di Leonardo e creati in legno dal matematico Bruno Bruni, tra poco esposti al museo di Caprese Michelangelo.

Ultima occasione per vederli sabato alle 10,30 per la chiusura delle celebrazioni leonardiane e la presentazione del catalogo di Fausto e Valentina Casi del Museo dei mezzi di comunicazione con introduzione di Claudio Santori. Un approfondimento ricco di documenti, disegni, foto, studi per ricordare quanto visto durante le celebrazioni leonardiane in territorio aretino. Come il prospettografo che Leonardo costruì per creare i disegni bidimensionali dei solidi e che sta alla base dello studio prospettico, ricavato da un disegno del Codice Atlantico e ricostruito a grandezza naturale. Come la Vite Aerea, il primo “elicottero” della storia, in un modello di primo Novecento. Come gli strumenti scientifici antichi realizzati su disegni di Leonardo usati sia per la misurazione del tempo che delle carte e dei terreni. Come il mappamondo disegnato su un uovo di struzzo nel 1504 o lo stesso orologio di Fraternita i cui movimenti e ingranaggi si ritrovano nei disegni del Genio. Centinaia di pezzi, gran parte della collezione Casi. Alla presentazione interverranno tutti i partner dell’iniziativa:  Giulio Firpo presidente dell’Accademia Petrarca,  Maurizio Pampaloni già direttore della Produzione e della ricerca dell’Igmdi Firenze, Luciano Chiari collezionista delle opere scritte di Leonardo, Luigia Besi e Vittorio Gasparrini  presidenti dei Centri per l’Unesco di Arezzo e Firenze