La difesa di Mussari si prepara all’appello

Domani l’avvocato Padovani, legale dell’ex presidente Mps pronuncerà la sua arringa al processo di Milano

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Dopo l’audizione durata quattro ore davanti alla commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi, per l’ex presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari domani c’è l’appuntamento al processo d’appello di Milano per l’affare derivati Alexandria e Santorini. La memoria difensiva sarà letta e consegnata dall’avvocato Tullio Padovani, uno dei legali di Mussari. Davanti alla seconda sezione penale della Corte d’appello di Milano, presieduta da Angela Scalise, con Raffaella Zappatini e Libera Rinaldi come consigliere, l’avvocato Padovani concluderà la sua arringa difensiva chiedendo, ovviamente, l’assoluzione per non aver commesso il fatto.

La strategia difensiva dell’ex presidente Mussari sui derivati ristrutturati, secondo l’accusa e la sentenza di primo grado, per occultare le perdite ingenti nei bilanci Mps dopo la sciagurata acquisizione di Antonveneta, ruota sempre attorno al fatto che non era compito della presidenza gestire un problema tecnico come quello dei derivati. Un affare che era di competenza del management, anche se nel processo sono ’rimbalzate’ le telefonate con i vertici di Nomura e Deutsche Bank, su quello che il presidente e gli allora vertici della banca stavano firmando.

Dopo la difesa di Mussari, toccherà ai legali degli altri imputati, gli ex dirigenti di Nomura e Deutsche, le banche che hanno stipulato quei derivati.

Il calendario delle udienze, per quanto variato, prevede altri sette appuntamenti a Milano, dopo quello di domani. Con le ultime udienze del 24 e 31 marzo che saranno destinate alle repliche: prima a quella del procuratore generale, che ha chiesto condanne solo leggermente scontate per gli imputati (6 anni invece di più di 7 anni in primo grado per Mussari e Vigni). Poi la parola alle difese e alla fine la decisione della Corte d’Appello, che terrà conto dell’avvenuta prescrizione per qualche reato punito in primo grado. Il passaggio in Cassazione sarà inevitabile.