Giannarelli (M5S) tra porto, turismo ed energia pulita

Il candidato alla presidenza della Regione lancia le sfide per Livorno

IN REDAZIONE Giacomo Giannarelli tra Francesco Foresi e Paola Zerboni

IN REDAZIONE Giacomo Giannarelli tra Francesco Foresi e Paola Zerboni

Livorno, 21 maggio 2015 - “Non c’è bisogno di un porto che importi prodotti fatti in Cina, ma di un porto che esporti prodotti fatti in Toscana”. È chiaro il motto di Giacomo Giannarelli, candidato presidente della Regione per il Movimento 5 Stelle. E proprio sul porto si giocherà una partita importante in vista delle elezioni. “Per noi – ci dice Giannarelli, in visita alla nostra redazione – l’accordo di programma è un grande bluff perché di fatto ci sono solo i soldi stanziati dal Ministero. Quelli promessi dalla Regione sono soltanto una sorta di mutuo non stipulato con le banche. E al di là di questo, manca proprio una visione complessiva e una presa di coscienza del porto di Livorno”. Tre i punti che Giannarelli affronta sulla questione porto. “Il regime di monopolio, un utilizzo al 30% delle sue potenzialità e la necessità di opere strutturali e infrastrutturali: queste sono le criticità da affrontare. C’è bisogno di fondali più profondi, ma anche di un’accoglienza migliore per i croceristi: è mai possibili che non ci sia magari un’area ombreggiata?”. Oltre al porto, il Movimento 5 Stelle vorrebbe puntare per Livorno su turismo e ambiente. “Livorno è una città bellissima: Effetto Venezia, per esempio, dovrebbe durare 365 giorni l’anno. La Toscana non ha strutture adeguate per l’accoglienza dei turisti, altrimenti saremmo la prima regione d’Italia. E poi Livorno deve puntare forte sul polo tecnologico, in sinergia con le tre università: è questo il vero motore per la riconversione industriale di certe aree e basti vedere come la zona del cuoio abbia saputo risollevarsi proprio grazie alle nuove tecnologie. Non solo, vorremmo che da Livorno partisse la terza rivoluzione industriale, con piccole centrali ad energia pulita (eolico, solare e solare termico) sparse sul territorio. E sarebbe da testare pure lo sfruttamento del moto ondoso. A questo è necessario aggiungere la strategia dei rifiuti zero, chiudendo l’inceneritore e spingendo al massimo il riciclo e la differenziata, la mobilità sostenibile, la riqualificazione degli edifici esistenti (scuole, ospedali e abitazioni) per incentivare la filiera corta dell’edilizia. Fondamentale sarà poi intercettare i finanziamenti europei per le piste ciclabile, il che si traduce anche nella messa in sicurezza delle strade”.

Le elezioni regionali arrivano a un anno di distanza dalla vittoria dei Cinque Stelle a Livorno: questa tornata elettorale potrebbe rappresentare per il Movimento anche una sorta di referendum sulla giunta locale. “Credo che le due questioni siano svincolate. È ancora presto per dare un giudizio sull’operato di Nogarin, visto che ha ereditato una città distrutta nella quale i poteri forti stanno rallentando il percorso di cambiamento che, loro malgrado, è partito e non si arresterà. Queste elezioni saranno un giudizio sulla bontà o meno del programma e dei candidati del Movimento 5 Stelle. Comunque – conclude Giacomo Giannarelli – ho fiducia in Nogarin perché ha veramente a cuore la città. Se proprio devo fargli una tiratina di orecchie, dico che dovrebbe incontrare di più le persone e condividere con la cittadinanza quanto sta facendo per Livorno».