Tra gli interventi, per la migliorare e modernizzare in chiave green le nostre case, confermati dal governo per il 2023 c'è il bonus acqua potabile introdotto con la legge di Bilancio 2021 e rinnovato per le spese del 2022 e del 2023. Obiettivo ridurre l’impiego di plastica e lo spreco di acqua attraverso un credito d’imposta per chi installa un impianto domestico o aziendale che permetta di bere direttamente l’acqua del rubinetto.
- Come si richiede?
- Che documenti servono?
- Cosa acquistare?
- Quanto si risparmia?
- I fondi a disposizione?
- Ecologia
Come si richiede? Il meccanismo prevede una segnalazione specifica dell’ammontare delle spese agevolabili all’Agenzia delle Entrate. L’utente deve accedere alla propria area personale, poi alla sezione servizi e infine alla categoria agevolazioni: qui troverà la voce credito d’imposta per il miglioramento dell’acqua potabile. L’alternativa è inviare una comunicazione predisposta in un file conforme alle specifiche tecniche presenti nella scheda informativa. Il periodo della segnalazione è inoltre vincolato in quanto cade tra il 1° e il 28 febbraio
Che documenti servono? Le spese sostenute devono essere documentate da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale di chi richiede il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti Cosa acquistare? Il bonus copre “l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti”. Quanto si risparmia? Il credito d’imposta è pari al 50% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali. In altre parole le persone fisiche potrebbero ottenere un vantaggio fiscale fino a 500 euro e gli altri soggetti fino a 2.500 euro. I soldi a disposizione? Le risorse complessive appostate dallo Stato per il bonus sono però limitate: 5 milioni di euro nel 2021 e nel 2022 e 1,5 milioni di euro per il 2023. Per questo motivo l’Agenzia delle entrate ha ricalcolato al 31 marzo 2022 al 30,3745% la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile dai beneficiari. Si tratta di un dato ottenuto dividendo le effettive richieste ( 16.461.141 euro) per le risorse disponibili ( 5.000.000 euro). Il bonus può essere utilizzato tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.
Ecologia Il risparmio in termini di plastica è potenzialmente ingente. Secondo i dati del Rapporto AcquaItalia si tratta di miliardi di bottiglie che costituiscono una porzione importante dei rifiuti in plastica delle famiglie e delle imprese. Il rapporto 2021 sui rifiuti dell’Ispra calcola, soltanto nella raccolta differenziata, una quantità nazionale di plastica di 200.548 tonnellate. Il cui costo di raccolta è di 47 milioni circa,ma il risparmio ambientale è superiore di molto.