"Sessant’anni col tallio nell’acqua che arrivava da Mulini di S. Anna"

I geologi gelano centinaia di pietrasantini all’assemblea. Dilaga la paura, corsa a fare analisi di capelli e urine / TERZO RISULTATO POSITIVO NELLE ANALISI / "L'ANALISI STANNO DANDO BUONI RISULTATI" / CALANO ANCORA I LIVELLI DI TALLIO / GLI ARTICOLI DE LA NAZIONE SULLA VICENDA / LA REGIONE AVVIA UN'INDAGINE

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Versilia, 15 novembre 2014 - ANNO DOMINI 1951: a far tremare i polsi delle 300 persone che giovedì sera hanno gremito il «Musa» di Pietrasanta sono state queste quattro cifre, altro che i microgrammi per litro dell’ormai odiatissimo tallio. E’ questa la data che campeggia sulla targa della sorgente di Mulini di Sant’Anna, dove i tre geologi dell’università di Pisa Riccardo Petrini, Massimo D’Orazio e Roberto Giannecchini (pietrasantino) avevano trovato per puro caso l’origine di tutti i mali, avendo avuto poi la premura di verificare l’eventuale correlazione tra la quantità spaventosa si tallio trovato nell’acqua di falda (ben 9mila microgrammi) e quella che scorre nell’acquedotto. La rivelazione, fatta dagli stessi geologi di fronte a una folla semi-inorridita, è arrivata al culmine di una serata che ha rispettato il copione ipotizzato alla vigilia: una lunga campagna informativa per far capire alla gente tutto quello che riguarda il tallio, i suoi effetti e i modi per disintossicarsi, e poi spazio allo sfogo dei presenti, che se la sono presa soprattutto con Gaia senza risparmiare neppure il sindaco Domenico Lombardi, che ha lasciato la sala poco prima che la rabbia prendesse il sopravvento. PROTESTE che alla fine sono convogliate nel comitato «Tallio a Pietrasanta», che a ieri mattina poteva già contare su un centinaio di adesioni. I promotori della mobilitazione, Enzo Grassi e Bruto Pomodoro (presidente e vice presidente dell’associazione dei residenti «Vivoincentro») non le hanno mandate a dire: «A partire da oggi ci muoveremo in due direzioni: da una parte la necessità di un’azione legale, dall’altra quella di sottoporci tutti quanti all’esame delle urine e dei capelli.

0ACF03C47C59AFFFE4A6F2FFD531FC4C_WEB​ Esami di cui dovrebbe essere Gaia a farsi carico: c’è un documento di due anni fa in cui si dice che in piazza Statuto il tallio era a 1.9 microgrammi per litro, quando il limite massimo è 2. Perché nessuno ci aveva informato? A chi dobbiamo l’inquinamento dell’acquedotto di Pietrasanta? A Gaia che ha ‘sparato’ acqua al tallio da Valdicastello oppure è un problema vecchio?». Grassi e Pomodoro hanno ricordato infatti le numerose volte in cui è mancata l’acqua a Capriglia, punto d’arrivo di una condotta che da Monte Regoli raggiunge piazza Duomo e risale in collina: «Hanno forse pompato acqua da Valdicastello, piena di tallio da 60 anni come ci hanno detto stasera i geologi? E’ criminoso dire che stiamo diffondendo il panico: siamo solidali con il popolo di Valdicastello, dove il sindaco, che è medico e pediatra e a maggior ragione dovrebbe considerare la salute dei cittadini al di sopra di ogni altra cosa, si è fatto vedere una volta sola». APPLAUSI ironici, poi fischi e «buu!» a chi è intervenuto per difendere il primo cittadino. Il contrario del silenzio di tomba con cui è stata ascoltata la biologa del Cnr di Pisa Emilia Bramanti, che da oltre un mese sacrifica famiglia e lavoro per assistere i cittadini di Valdicastello e ora anche di Pietrasanta. «Confermo la tossicità del tallio – ha spiegato – anche se mancano correlazioni certe con lo sviluppo di malattie gravi. Posso solo dire che a Valdicastello nei capelli delle persone esposte ho trovato concentrazioni superiori da 50 a 100 volte i limiti consentiti. Si tratta in particolare di chi vive nella parte centrale e in quella alta della frazione, come hanno confermato gli esiti degli esami delle urine, in particolare alle Piagge e a Santa Maria, e della saliva, in primis alle Piovane, Parigi e Goito». Il pubblico ha letto con attenzione le diapositive proiettate sullo sfondo della sala e ha subito prenotato gli esami (Bramanti si appoggerà all’Istituto superiore di sanità). Poi ha preso la parola la dottoressa Lorella Del Corto, che ha illustrato invece i protocolli da seguire per disintossicarsi: costano fino a 28-29 euro e prevedono l’impiego di gel, piante e pietre vulcaniche. Con un consiglio finale che ha fatto sorridere i presenti: bere tanta acqua. Daniele Massegli