Accoltellato e ucciso in Passeggiata, orrore a Viareggio. C'è un arresto

Disperata corsa in ospedale ma non c'è stato niente da fare

I soccorsi (Umicini)

I soccorsi (Umicini)

Viareggio, 11 marzo 2016 - E' rinchiuso nel carcere di San Giorgio a Lucca Abdel Kader Fakhar, il presunto omicida di Ayoud El Fadili, il giovane di 26 anni di nazionalità marocchina morto dopo essere stato accoltellato ieri pomeriggio in Passeggiata a Viareggio. Si tratta di un connazionale della vittima che dovrebbe convivere con una ragazza a Camaiore. Il presunto omicida, fermato nella serata di ieri e interrogato per tutta la notte, ha trent'anni ed è stato portato nel carcere di San Giorgio di Lucca dopo il fermo. Al momento sono in corso ulteriori accertamenti per capire quale sia stata la causa della lite fra i due. La polizia avrebbe recuperato anche il coltello con il quale è stato ucciso El Fadili, sposato e padre di un bambino. Le indagini sono affidate al procuratore facente funzione Fabio Origlio. All'origine della lite che ha portato poi all'aggressione mortale ci sarebbe il danneggiamento di un'auto. Ma gli inquirenti seguirebbero anche una pista legata alla droga. L'arrestato al momento non avrebbe rilasciato dichiarazioni agli inquirenti: da quanto emerso si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Per lunedì, giorno in cui sarà effettuata anche l'autopsia della vittima, si terrà l'udienza di convalida del fermo davanti al gip di Lucca Silvia Mugnaini. Abdel Kader Fakhar, che dopo l'aggressione era riuscito a fuggire, dopo essere stato anche inseguito da un ex poliziotto, è stato rintracciato e fermato nella casa di Camaiore dove convive con una 41enne italiana e dove si era barricato cercando poi nuovamente di scappare. Nella casa gli agenti hanno trovato un coltello ritenuto essere l'arma del delitto: per l'accusa il 30enne lo aveva pulito e messo in lavastoviglie. Trovate anche modiche quantità di droga. L'arma con cui è stato accoltellato il 26enne - un coltello con una lama di 15 centimetri - sarebbe stata acquistata un'ora circa prima dell'aggressione in un supermercato viareggino.