Rigopiano, un anno dalla tragedia. Messa in ricordo di Alessandro

La madre parteciperà alla fiaccolata commemorativa in Abruzzo

Alessandro Riccetti

Alessandro Riccetti

Terni, 14 gennaio 2018 - Sabato 20, alle 18, nella chiesa di Santa Maria Regina di Terni. A dare l’appuntamento, anche su Facebook, è Antonella Maria Pastorelli che annuncia così la messa in ricordo di suo figlio Alessandro Riccetti, morto a trent’anni nella tragedia di Rigopiano. Nell’hotel della tragedia il giovane ternano lavorava come receptionist: anche lui è rimasto vittima della valanga che il 18 gennaio del 2017 ha ingoiato la struttura alberghiera di Farindola.

QUARANTA, tra ospiti e addetti, le persone presenti: 29 sono rimaste uccise, tra queste anche l’addetto alla reception ternano. Mamma Antonella giovedì sarà in Abruzzo: parteciperà anche lei, come i familiari delle altre vittime, alla fiaccolata che dalle macerie dell’albergo arriverà fino al paese di Penne, dove sarà celebrata una messa in suffragio. Una manifestazione silenziosa e civile, ma ferma e determinata: le famiglie, ancora una volta, chiederanno giustizia per i loro congiunti. Poi, il 20 gennaio a Terni, nella chiesa di Santa Maria Regina che accoglieva Alessandro  e che la sua famiglia frequenta tuttora, si terrà la messa in ricordo alla quale prenderanno parte amici e parenti. Già  alcuni mesi fa, un’altra fiaccolata era stata organizzata al quartiere Cardeto dove vive la famiglia di Riccetti: anche in quel caso si era trattato di un’iniziativa per chiedere giustizia per la morte di quelle persone innocenti, intrappolate nell’albergo dalla slavina e dal ritardo dei soccorsi anche a causa del maltempo. Sei persone sono state estratte vive, sopravvissute nel locale salvate da un solaio.

TRATTE in salvo anche altre tre: gli ultimi sopravvissuti vengono recuperati 58 ore la valanga (tra di loro anche quattro bambini). Per gli altri non c’è stato niente da fare. Sui corpi dei deceduti era stata disposta l’autopsia: i risultati hanno mostrato che quasi tutte le vittime sono morte per i traumi a seguito dell’impatto della valanga e per asfissia, non per ipotermia.

SULLA TRAGEDIA di Rigopiano è stata aperta un’inchiesta dalla Procura fi Pescara: l’obiettivo degli inquirenti è accertare eventuali responsabilità circa l’idoneità della struttura portante dell’albergo, il luogo stesso dove l’hotel era costruito rispetto al rischio valanghe e il presunto ritardo nei soccorsi, a partire dalle comunicazioni riguardo la tragedia. 

Ste.Cin.