
Bullismo -foto di maniera
Norcia, 18 febbraio 2015 - POSATE della mensa brandite in segno di minaccia contro i compagni insieme a frasi minacciose, calci, spintoni e pizzicotti alle bimbe. Il tutto, in un’atmosfera palesemente vessatoria nei confronti non soltanto dei compagni di scuola, ma anche di insegnanti e bidelli. La tranquilla città di Norcia scopre così che il fenomeno del bullismo è presente non solo alle scuole superiori, ma anche alle elementari dove ci sono bambini delle prime classi che hanno paura di andare persino al bagno perché alcuni compagni più grandi aprono le porte della toilette mentre i bagni sono occupati o li prendono in giro.
IN REALTÀ è una cosiddetta «scoperta dell’acqua calda», visto che le mamme raccontano come da diverso tempo sono costrette a far seguire ai propri figli percorsi terapeutici presumibilmente scatenati proprio dai comportamenti vessatori subìti a scuola. Adesso, però, pare che il fenomeno del bullismo in classe stia diventando pericolosamente sistematico, con il rischio di diventare difficilmente gestibile visto che episodi di una certa consistenza vengono segnalati sia alle scuole superiori, sia alle elementari. Bambini che hanno incubi la notte o che iniziano a mostrare segni di insofferenza nell’andare a lezione.
LA TENENZA dei carabinieri di Norcia, guidata dal tenente Enrico Alfano, ha sviluppato approfondite indagini al riguardo e per giovedì pomeriggio la dirigente scolastica dell’istituto omnicomprensivo «Alcide De Gasperi-Battaglia» ha convocato una riunione straordinaria con insegnanti e genitori. Tra questi ultimi il clima è da una parte di apprensione (da parte di coloro con i figli vittima dei comportamenti vessatori) e da una parte di incredulità. Ciò disegna il rischio di prendere sottogamba un fenomeno che non solo a Norcia, ma anche in altre realtà italiane sta crescendo in maniera sensibile e con conseguenze talvolta tragiche. Con la differenza che nelle piccole comunità il problema può essere risolto in maniera agevole qualora tutti gli attori del sistema (genitori, scuola, comunità) concorrano in maniera unita e solidale al raggiungimento dell’obiettivo. E questo è l’obiettivo che si sta ponendo la comunità di Norcia, una volta sollevato il problema.
I DATI ISTAT aggiornati al 2012 rilevano oltre 60 casi all’anno di suicidi o tentativi di autolesionismo nella fascia pre-adolescenziale e adolescienziale fino ai 19 anni in Italia. E sebbene i motivi di questi gesti estremi restino per lo più ignoti, istituzioni, autorità scolastiche, sanitarie e non solo stanno da anni studiando le possibili correlazioni con il fenomeno del bullismo per contrastare il quale è nato anche un Osservatorio nazionale (www.bullismoedoping.it) che annovera testimonial d’eccezione.
Andrea Fabbri