Investire per il rilancio delle terme

Il commento

Montecatini Terme (Pistoia), 10 aprile 2016 - Il 2015 è stato l’anno del rilancio del turismo toscano con quasi 13 milioni di arrivi e 45 di presenze. Ovunque segni più: al mare, in montagna, nelle città d’arte e in campagna. L’unico segno negativo è stato quello delle terme. Il comparto termale sta attraversando un periodo di difficoltà e trasformazione. Perché un conto è il turismo delle spa e delle beauty farm, un altro quello del termalismo tradizionale, delle "villes d’eaux". Quello del "bicchiere" a Montecatini o dello slogan "Chianciano, fegato sano". La sfida è portare le terme nel turismo del benessere. A Chianciano sono state realizzate le piscine sensoriali e quelle Theia ed è forse anche grazie a queste strutture che si è fermata l’emorragia degli ultimi tempi.

A Montecatini si è rimasti a metà del guado. Ci si è affidati ad un archistar come Massimiliano Fuksas per realizzare le piscine Leopoldine, ma il cantiere è ormai fermo da cinque anni per problemi finanziari.

I proprietari, Regione e Comune, nell’assemblea dei soci di qualche giorno fa, hanno deciso per una cura da "cavallo" con la messa in vendita dei "gioielli di famiglia", e contenimento dei costi del personale. Per la prima volta si è parlato di licenziamenti. Sul mercato immobiliare finiranno le Panteraie, locale che ha fatto la storia delle notti ruggenti toscane.

Il prezzo di vendita è 10 milioni di euro. In città c’è chi vorrebbe realizzare qui un parco termale, visto che una piscina è già presente. Un’idea affascinante che forse manderebbe definitivamente in soffitta il progetto Leopoldine. Ma per adesso resta solo un’ipotesi. In vendita anche il circolo di tennis in perfetto stile liberty. Ma al di là delle vendite, necessarie per i conti economici, è chiaro che serve ben altro (investimenti, promozione, marketing), per riportare Montecatini e il termalismo toscano di nuovo col segno positivo.