Ort, un Natale nel segno di Beethoven

Daniele Rustioni ha diretto l'appuntamento tradizionale al Teatro Verdi con il pianista Alessandro Taverna e l'orchestra integrata da componenti giovanissimi

L'Ort con Rustioni e Taverna (foto Marco Borrelli)

L'Ort con Rustioni e Taverna (foto Marco Borrelli)

Firenze, 25 dicembre 2017 - Iniziamo parlando di giovani. Perchè il concerto di Natale dell'Ort (appuntamento tradizionale che dopo un tour in regione si chiude al Teatro Verdi) questa volta ha coinciso con la conclusione del progetto Yo-Yo, con dieci strumentisti che hanno affiancato i professori d'orchestra per un apprendistato di alto livello. Giovani che hanno vissuto un'esperienza professionale in vista in un futuro auspicabile all'interno di istituzioni musicali. Con questi innesti l'Orchestra della Toscana ha affrontato un programma non strettamente natalizio, ma di grande popolarità e pieno di contenuti. La scelta di Ludwig Van Beethoven (una Ouverture come le Creature di Prometeo, un concerto per strumento solista e orchestra e una sinfonia) presupponeva a suo modo una sfida per tutti i musicisti, a partire dal direttore Daniele Rustioni.

Lo stesso direttore ha mostrato di avere sempre più autorevolezza ed esperienza tanto da caratterizzare la sua lettura della Sinfonia 8 con tempi diversi rispetto a quelli che generalmente sono ascoltati nelle tante incisioni discografiche. Cantabilità, ritmo e un senso dell'umorismo inconsueto in Beethoven sono stati sottolineati con rigore e sicurezza da Rustioni evidenziando le tantissime sfumature che questo capolavoro beethoveniano contiene al suo interno. Il Concerto numero 4 ha visto invece il pianista Alessandro Taverna dare una lezione di tecnica invidiabile che in buona parte del primo movimento ha prevalso sulle emozioni, arrivate in massa poi nella cadenza e nel movimento lento. Grande festa per lui, con due fuori programma, uno di Bach e uno di Friedrich Gulda (pianista a suo agio con Mozart e con il jazz al tempo).

Una festa che si è estesa a tutti i musicisti sin dal loro arrivo sul palco (con gli auguri del direttore artistico Giorgio Battistelli), in un teatro pieno per una tradizione ormai consolidata in città.