Pokemon Go, foto choc su Facebook. Si muove il Consorzio: "Via l’immagine della Carriera"

Bonelli contatta l’amministratore della pagina Facebook: subito rimossa

Laura Bonelli (foto Lazzeroni)

Laura Bonelli (foto Lazzeroni)

Siena, 27 luglio 2016 - «NON SO NIENTE. Non ho visto il fotomontaggio che inserisce i Pokemon sul tufo. Come dici? Ci sono anche i giubbetti delle Contrade? Forse chi l’ha messo su Facebook non sapeva che occorre l’autorizzazione del Consorzio tutela del Palio. Sono al mare ma mi muovo per verificare». Tuona così, poco prima di mezzogiorno, il presidente del Ctps Laura Bonelli che ha il compito di controllare l’uso degli emblemi, dei simboli e dei marchi registrati per conto delle Contrade, sia che abbiano finalità commerciali che non. Passa qualche ora e – miracolosamente – l’immagine colorata (vedi articolo a fianco) con i Pokemon in mezzo ai barberi viene rimossa dall’amministratore della pagina. «Non c’è stato necessità di una lettera di diffida ufficiale, come avvenuto in altri casi. E’ stata sufficiente una lunga conversazione via chat con quest’ultimo, anche con toni accesi», svela il presidente del Consorzio.

L’IMMAGINE del Palio accostata a Rapidash e Charizard, a Psyduck e Pidgeot, non va bene. Tanto più senza autorizzazione e prima che il Ctps abbia valutato se è opportuno l’abbinamento «altrimenti s’incorre nell’effrazione del copyright regolarmente registrato. Colgo l’occasione – sottolinea Bonelli – per ringraziare i tanti cittadini e la stampa per le segnalazioni perché così si può intervenire in tempi rapidi e far rispettare la legge. Vero è che nell’era dei social tutto diventa più complicato». Poi lancia un appello, rivolto in particolare ai giovani: «Rispettiamo le nostre tradizioni e le regole che abbiamo costruito per proteggere la Festa. Cerchiamo di avere rispetto anche per i simboli delle Contrade».

L’immagine su cui sono stati inseriti i Pokemon vede in testa la Tartuca, inseguita dalla Civetta. Più distanziato, alla curva di San Martino, il Drago. Sembra il Palio vinto da Trecciolino su Istriceddu, nel 2010, con Brio che inseguiva su Ilon. Va detto, ad onor del vero, che a differenza di clamorosi casi precedenti – la maxi piadina appoggiata su Piazza del Campo per pubblicizzare il prodotto e il caso del videogioco con le bandiere di Siena che era stato realizzato nientemeno che dalla Sony – questa volta non c’era dietro alcuno scopo di lucro. Ma soltanto appassionati del gioco che sta mandando in delirio il pianeta. Nessuna mercificazione del Palio, dunque. Ma le regole sono regole. Se lo scopo fosse stato commerciale il Ctps definisce un contratto di autorizzazione con scadenza rinnovabile con oneri economici variabili in base all’utilizzo e alle finalità del contraente. Se invece si tratta di impiego no-profit, come quello in esame, «qualora esistano i presupposti, il Consorzio rilascia semplicemente un ‘nulla osta’».