Nuovo comandante per i parà: "Darò il meglio di me stesso"

Beniamino Vergori prende il posto di Roberto Trubiani

avanti a tutto il Reggimento il colonnello Vergori prende il comando del 186° (Foto Lazzeroni)

avanti a tutto il Reggimento il colonnello Vergori prende il comando del 186° (Foto Lazzeroni)

Siena, 12 settembre 2015 - PIAN DEL LAGO zona naturale dove i paracadutisti del 186° Folgore fanno i lanci e si addestrano ieri mattina ha accolto il cambio di guardia al comando dei baschi color amaranto di stanza nella nostra città. Il colonnello Roberto Trubiani lascia la nostra città e al suo posto arriva il parigrado Beniamino Vergori. Il cambio di guardia davanti a tanti semplici cittadini e a numerose autorità militari, politiche e religiose. A stringere la mano ai due ufficiali il generale di brigata Giovanni Maria Iannucci.

Nel salutare Siena Trubiani ha avuto come primo pensiero quello rivolto «ai caduti di tutto il reggimento. Il tributo pagato è stato considerevole: dalla campagna d’Africa nel 1942, per arrivare ai caduti di kabul nel 2009 e Bakwa nel 2011. Tanti paracadutisti hanno donato la loro vita nell’adempimento del giuramento prestato. Proprio qui abbiamo un viale dedicato a tutti i decorati del reggimento (il viale degli eroi) e poco lontano c’è una strada intitolata ai caduti della Folgore. Questi sono solo due esempi dell’omaggio tangibile che la comunità locale ha voluto dare agli uomini e alle donne che operano per il bene comune». E sull’affetto e la vicinanza della comunità ai paracadutisti si è soffermato anche il generale Iannucci che nel suo intervento ha, tra l’altro ricordato, che la prossima missione dei parà sarà in Libano nel 2016.

E Pian del Lago battuto da un sole cocente che allontana l’arrivo dell’autunno a rallegrare la mattinata ci sono stati anche numerosi lanci. Paracadutisti che stringevano in una mano la bandiera dell’Italia e i vessilli dei Comuni di Siena e Monteriggioni sono atterrati dolcemente accanto ai loro colleghi schierati lungo un rettangolo dove le mimetiche quasi si confondevano con il terreno.

«HO VOLUTO – ha affermato ancora il colonnello Trubiani – inserire questo evento nell’ambito della celebrazione del 74° anniversario a margine di un’attività addestrativa di aviolancio nell’area privilegiata del reggimento perché questa non è la festa mia, né del colonnello Vergori. I comandanti passano, ma il reggimento resta: con la sua storia e i suoi sacrifici. I comandanti sono solo soldati al servizio di un’unità e della forza armata. Soldati che hanno l’onore e l’onere di guidare i propri paracadutisti verso livelli di efficienza massima e il dovere morale di renderli pronti ad eseguire la missione assegnata».

Lo stesso ufficiale ha infine tratteggiato i suoi due anni a Siena definendoli «intensi, fatti di operazioni e attività addestrative di elevatissimo spessore tecnico-professionale». Alla fine ha ringraziato tutti i paracadutisti. «Ho trovato degli uomini straordinari, generosi, coraggiosi e preparati che non mi hanno mai chiesto altro se non di fare il proprio dovere. Vado via con la consapevolezza che questi ragazzi mi hanno insegnato molto».