Ucciso da un’influenza a 58 anni. Addio al patron dell’«Armanda»

Valerio Sergiampietri è morto in una clinica lombarda dopo 3 mesi di agonia

Valerio Sergiampietri e la sua ‘Trattoria Armanda’ nel borgo di Castelnuovo dalla cui terrazza si domina la vallata del Magra

Valerio Sergiampietri e la sua ‘Trattoria Armanda’ nel borgo di Castelnuovo dalla cui terrazza si domina la vallata del Magra

Castelnuovo Magra, 4 aprile 2015 - Si è spento dopo tre mesi di agonia, mandando in frantumi le speranze per i lievi segnali di ripresa registrati nelle ultime settimane e lasciando spazio solo per il dolore. L’influenza che lo aveva colpito nel periodo natalizio ha minato anche l’ultima resistenza e Valerio Sergiampietri, a 58 anni, l’altra notte ha dovuto arrendersi. La scomparsa del patron della Trattoria Armanda ha gettato nello sconforto ieri mattina il paese di Castelnuovo Magra e tutti quanti lo conoscevano, avevano potuto apprezzare la sua grande professionalità e la sua capacità di reinventare il ruolo dell’«oste», portando la cucina della tradizione ai massimi livelli.

I primi sintomi della malattia che ha seriamente compromesso il suo fisico si erano manifestati nel periodo delle feste natalizie, il 4 gennaio era stato ricoverato in rianimazione alla Spezia, e pochi giorni dopo trasferito nella clinica specializzata della provincia di Milano per una grave insufficienza respiratoria. Da allora era tenuto in stato di coma farmacologico, nelle ultime settimane c’erano stati lievi segnali di miglioramento ma l’altra notte la situazione è precipitata. E il paese si è stretto ancora di più alla famiglia di Valerio Sergiampietri, alla moglie Luciana, alle figlie Giulia ed Elena, nell’attesa della cerimonia funebre che si svolgerà oggi alle 15.30 nella chiesa di Santa Maria Maddalena. «Castelnuovo ha perso uno dei suoi ambasciatori, che ha contributo a farne conoscere la bellezza e i sapori della cucina oltre i tradizionali confini» dice il sindaco Daniele Montebello. Aveva conquistato Veronelli, affascinato Carlo Petrini che davanti a un suo piatto di lattughe in brodo chiaccherando con il giornalista Salvatore Marchese ha avuto l’intuizione dei presidi Slow Food. Jovanotti aveva scelto il suo locale due anni fa per festeggiare il compleanno, ma per mangiare quei «piatti semplici, legati al territorio» arrivavano da ogni parte d’Italia e oltre, personaggi famosi e non solo. Un’osteria aperta nel 1908 dalla nonna al margine del borgo storico con la terrazza che si affaccia sulla vallata del Magra, che la mamma Armanda negli anni ’60 aveva trasformato in una delle primissime trattorie con cucina della provincia. Valerio nella cucina della trattoria c’era cresciuto, poi l’aveva modernizzata e rilanciata trasformandola in un punto di riferimento che andava ben oltre i confini castelnovesi come dimostrano i moltissimi riconoscimenti.

Ai fornelli la moglie Luciana Ambrosini, fino a tre anni fa con l’aiuto della preziosa esperienza di Armanda, lui fra i tavoli a raccontare la storia dei piatti e dei vini preziosi di cui aveva arricchito la sua cantina. Insieme alla moglie Luciana erano stati chiamati qualche anno fa a rappresentare negli Stati Uniti la cucina ligure di cui avevano saputo curare la memoria e raffinare il gusto, attenti alla scelta di ingredienti di primissima qualità. Valerio Sergiampietri e Luciana nella cucina non solo sono riusciti ad accendere i riflettori sui prodotti locali, mantenere viva l’attenzioni sui piatti della tradizione ma anche saputo crescere giovani cuochi e trasmettere la loro filosofia.