“Assalto” alla Cittadella tra colpi di cannone e duelli tra cavalieri

Successo della rievocazione storica

Un momento delle rappresentazioni alla Fortezza Firmafede

Un momento delle rappresentazioni alla Fortezza Firmafede

Sarzana, 19 settembre 2017 - Una lunga battaglia all’arma bianca lungo le mura del fossato, tra i fragorosi colpi delle bombarde e il clamor di spade, miscelata e diretta dalla narrazione del testo scritto da un anonimo testimone della battaglia e corredata dell’incendio finale della Fortezza Firmafede ferita a morte. Uno spettacolo che ha emozionato tutti i presenti alla rievocazione storica della guerra di Serrezzana, riuscita grazie alla sinergia tra le associazioni “Teatro Ocra” e “Senza Tempo”. “Piccole guerre che riescono molto più dannevoli di regolari combattimenti perchè continue e di poco o verun risultamento“, questa la prefazione dell’antico poemetto in ottava rima dedicato ai fatti rievocati e recitato in diretta dall’attore Toni Garbini. Guerra che nel 1487 ha visto lo scontro tra le truppe fiorentine di Lorenzo il magnifico e quelle genovesi dei Fieschi per il dominio della nostra città. La Fortezza Firmafedede, costruita in passato con l’aiuto dei pisani fu distrutta durante l’assedio, venne fatta ricostruire da Lorenzo de Medici e denominata oggi “Cittadella”.

Soddisfazione per la riuscita dell’evento e panico tra molti dei social sarzanesi che, ignari o dimentichi dell’evento, postavano preoccupati richieste di spiegazioni per le esplosioni udite da casa. Le antiche mura della fortezza hanno rivissuto per due giorni gli sfarzi passati e la propria storia, anche questa parte dolorosa. Giullari e combattimenti, mangiafuoco e accampamenti, taverne, armature e figuranti hanno accolto i visitatori in una full immersion medievale, un salto a ritroso nel tempo sino al XIII secolo senza pindariche fantasie o macchine futuristiche ma solo sfruttando la perfetta e gratuita organizzazione dell’associazione Sarzana Senza Tempo. 150 figuranti di 16 compagnie d’armi italiane, 7 botteghe artigiane, 12 banchi mercato, asinelli e due importanti rievocazioni; “La battaglia di Serrezzana” e il torneo cortese in armatura “Le cinque morti del cavaliere”, quest’ultimo dedicato alla memoria di Carlo Gennaro, noto armaiolo sarzanese scomparso lo scorso anno. Cinque combattenti armati di veri spadoni, cinque combattimenti veri in cui i “Messeri” partecipanti non si sono risparmiati e il rumore del metallo ha risuonato a lungo nella piazza d’armi. La squadra della “Vergine di Ferro” di Livorno si è aggiudicata la vittoria finale con il suo uomo di punta, Messere Ainome di Lines, capitano della Nazionale italiana di combattimento. A lui l’ambito premio in palio nel torneo, l’ascia da combattimentocreata da Carlo Gennaro e donata dalla moglie Margherita.

Luca Manfredini