Suicidi per i troppi debiti. "Sono morti quella mattina..."

La vicina di casa di Lucio Leonelli e Grazia Spessato racconta gli ultimi giorni prima della scomparsa

Lucio Leonelli e Grazia Spessato (fonte Gazzettino/Nazione)

Lucio Leonelli e Grazia Spessato (fonte Gazzettino/Nazione)

Poggio a Caiano (Prato), 26 aprile 2016 - Due rose sono posate davanti alla porta del piccolo appartamento di via Leonardo Da Vinci 14 a Poggio a Caiano, una per Grazia e una per Lucio. Il 25 aprile si è chiuso nel modo più triste per la cittadina di Poggio a Caiano, con la scoperta di questo “suicidio consensuale” avvenuto quasi due mesi prima. Nella storia di Lucio e Grazia però la solidarietà fra vicini di casa e familiari non è mancata, loro si erano costruiti un finto piano di fuga nel quale sono caduti tutti. Vicini e parenti li hanno cercati, aspettavano notizie dalla Bulgaria che non sono mai arrivate.

Questa solidarietà tra vicini trova conferma nelle parole di Nada Kobali, signora croata che vive nell'appartamento adiacente a quello della famiglia Leonelli: “Gli lasciavo senza problemi la chiave di casa mia perché quando mi assentavo si occupavano del nostro gatto. Hanno sempre parlato con entusiasmo di questo progetto del viaggio in Bulgaria e laggiù avrebbero comprato un cellulare nuovo e un computer per poter restare in contatto. Avevano il mio numero di telefono e gli avevo anche detto di farmi sapere come andavano le cose. Mai sentiti e questo spesso mi ha fatto pensare che qualcosa non quadrava. Loro sono morti la mattina che mi hanno lasciato i detersivi in una busta appesa alla finestra. Forse i primi di marzo...”.

I titolari del bar Mario di via Galilei e l'edicolante erano a conoscenza della vicenda di Lucio Leonelli e Grazia Spessato e la coppia era stata talmente convincente nel racconto della nuova vita in Bulgaria che tutti credevano fossero appunto partiti. La famiglia però ha avuto sempre molti dubbi, a partire dal fatto che l'automobile è rimasta parcheggiata vicino casa, poi l'appartamento non era stato venduto e di conseguenza non era stato chiuso il mutuo con la banca.

“La vita per loro non era più dignitosa – racconta la cognata Alessandra Mazzanti – questo è il messaggio che hanno lasciato. Parlano di dignità, quella dignità che non ha permesso loro di chiedere aiuto”. Lucio e Grazia in questi anni di lavori precari si sono dati molto da fare ma il pensiero del mutuo è un fardello pesante. Le due famiglie, quella di Lucio e quella di Grazia che è in Veneto, decideranno insieme il funerale quando le due salme saranno restituite alle famiglie.