Sequestrati duemila capi contraffatti

Erano copie esatte del noto brand Desigual. L'operazione della Finanza è scattata durante un normale controllo in un capannone VIDEO

Il colonnello Gino Reolon con i capi contraffatti di Desigual

Il colonnello Gino Reolon con i capi contraffatti di Desigual

Prato, 29 luglio 2014 - Durante la consueta attività di controllo economico del territorio, i finanzieri della Compagnia individuavano alcune aziende, gestite da cinesi e ubicate nel “Macrolotto” pratese, all’interno delle quali venivano venduti capi di abbigliamento che, seppur non recanti l’etichetta della nota brand “Desigual”, ne riproducevano fedelmente disegni e modelli. Le indagini immediatamente attivate anche mediante opportuni contatti informativi con la casa spagnola confermavano inequivocabilmente i sospetti degli investigatori. Scattavano così numerose perquisizioni, nel corso delle quali venivano complessivamente sottoposti a sequestro oltre 2.200 capi di abbigliamento, costituiti da maglie, pantaloni, cappotti etc. nonché 67 rotoli di tessuto , pari a circa 10.000 mt lineari , in procinto di essere lavorati; il tutto per un valore di mercato stimato in circa 250.000 euro.

Durante le operazioni ispettive presso una delle aziende , dove veniva trovato anche un clandestino, i militari acquisivano elementi di dettaglio circa l’esistenza di una stamperia illegale. Sulla scorta ciò veniva effettuata una successiva perquisizione presso un’ulteriore struttura industriale dello stesso Macrolotto ove venivano scoperti e sequestrati 5 cliche’ riportanti le caratteristiche grafiche dei disegni “Desigual”.  Diciasette cinesi, titolari delle aziende perquisite, venivano segnalati alla Procura della Repubblica per i reati connessi alla contraffazione del marchio ed alla violazione del diritto d’autore. Uno di questi anche per sfruttamento della manodopera clandestina. Sono tuttora in corso accertamenti finalizzati a risalire la filiera commerciale degli articoli contraffatti.