Maltrattamenti a Nuti, rabbia e stupore fra i vicini di casa

Tutta Narnali si stringe intorno alla famiglia del regista: "Vi siamo vicini"

Francesco Nuti con l'ex badante

Francesco Nuti con l'ex badante

Prato, 30 gennaio 2016 - Sembrava una persona solare e disponibile. Sorrideva e salutava sempre tutti, ma, soprattutto, si è sempre dimostrato attaccato a Francesco. Nessuno avrebbe mai potuto sospettare che arrivasse a compiere atti del genere». Un fulmine a ciel sereno ha investito Narnali. I vicini di casa della madre di Francesco Nuti, così come tutti gli abitanti del quartiere, ancora faticano a credere alle violenze donestiche che l’attore e regista ha dovuto subire per mano del suo badante georgiano. Nulla avevano mai sospettato i vicini di via Ortigara, che spesso vedevano Francesco quando si recava in visita dalla madre accompagnato da Iason Shavgulidze, il 38enne georgiano che fino allo scorso dicembre si è occupato di lui.

«Nessuno ha mai notato niente di strano. Parevano una coppia affiatata. In più il ragazzo georgiano si è sempre dimostrato gentile con tutti – dicono – Non si dimenticava mai di salutare e certo non avremmo mai pensato che potesse alzare le mani su Francesco». Molti altri, che preferiscono non commentare per rispetto della famiglia Nuti, si stringono comunque idealmente attorno al suo celebre compaesano e ai parenti più prossimi, quasi a fare da scudo all’eccessivo clamore che inevitabilmente la triste vicenda porta con sé. Un altro brutto capitolo nella vita in parte sfortunata di Francesco Nuti. Un capitolo che lascia di stucco anche i frequentatori abituali del circolo Mcl di Narnali.

«Spesso ho accompagnato Francesco con i mezzi della misericordia a fare ginnastica e non mi sono mai accorto di niente – commenta sbigottito Calimero Vannuzzi – Ci stringiamo attorno alla famiglia in questo momento difficile. Il paese non dimentica una persona alla quale tutti, in un modo o nell’altro, hanno voluto bene». Un messaggio di vicinanza che viene condiviso da tutti i frequentatori storici del circolo, i quali si augurano che presto anche questa brutta vicenda finisca nel dimenticatoio, con le dovute sanzioni per chi ha sbagliato. «Ci vorrebbe un miracolo per farmi stare in piedi senza stampella – aggiunge amareggiato Ettore Iarrubino – Se ottenessi la grazia userei proprio la stapella per “bacchettare” il georgiano. Si deve vergognare».

Dello stesso avviso Piero Banci e Raffaello Risorti: «Forza Francesco, non ti abbattere – concludono –. Sei forte e supererai anche questa brutta storia». Nel frattempo l’associazione La Fenice, che già aveva organizzato una fiaccolata dopo i fatti della Rsa di Narnali, sta valutando se riproporre una iniziativa a sostegno di Francesco Nuti.