Famiglie più indebitate: Prato è al quinto posto in Italia

L’indebitamento tiene conto dell’accensione di mutui per l’acquisto di una casa e dei prestiti per l’acquisto di auto, moto e beni mobili

Monete (Ansa)

Monete (Ansa)

Prato, 14 agosto 2014 - Le famiglie italiane sono indebitate per un importo medio pari a 19.251 euro. Nella classifica stilata dalla Cgia, tra le province con le famiglie più indebitate Prato è quinta (con 25.681 euro). Guida la classifica Monza. Per indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane, fa notare l’Ufficio studi della Cgia, si intende quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, dai prestiti per l’acquisto di un auto/moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili. In fondo, invece, si piazzano le famiglie della provincia di Vibo Valentia, con un debito di 8.742 euro, quelle dell'Ogliastra, con 8.435 euro e, all'ultimo posto, quelle di Enna. 

Con il riacutizzarsi della crisi - segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - dal 2011 le famiglie italiane hanno preferito indebitarsi sempre di meno, privilegiando il risparmio. Infatti, tra la fine del 2011 e lo stesso periodo del 2013, i depositi delle famiglie consumatrici sono aumentati a livello nazionale del 12%, con punte del 28% in Trentino Alto Adige e di oltre il 18% nelle Marche e in Emilia Romagna. In buona sostanza, l'esponenziale aumento delle tasse registrato in questi ultimi anni, gli effetti della crisi e la paura che la situazione generale peggiori ulteriormente hanno condizionato le scelte economiche delle famiglie. Meno acquisti, meno investimenti e più risparmi».

Riguardo i risultati emersi a livello territoriale, «Premesso che i territori più indebitati sono anche quelli dove i livelli di reddito sono i più elevati - dice Bortolussi - è evidente che tra queste realtà in difficoltà vi sono anche molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci devono preoccupare solo fino ad un certo punto».

«La maggiore incidenza del debito sul reddito - conclude - si riscontra nelle famiglie economicamente più deboli: è evidente che con l' aumento della disoccupazione e la conseguente riduzione del reddito disponibile questa situazione rischia di peggiorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni, non è da escludere che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell'usura assuma dimensioni preoccupanti».