Profughi a Santa Lucia: 'Saranno sorvegliati anche durante la notte'

Le misure che il Santa Rita sta portando avanti per semplificare il percorso di integrazione dei dodici migranti

Un gruppetto di profughi ospitati in provincia di Prato Foto Attalmi

Un gruppetto di profughi ospitati in provincia di Prato Foto Attalmi

Prato, 9 marzo 2017 - Controlli anche di notte e volontariato. Sono le strade che il Santa Rita sta portando avanti per semplificare il percorso di integrazione dei dodici migranti ospitati da qualche settimana nel centro di accoglienza speciale di via De Amicis a Santa Lucia. Dopo le polemiche del vicinato, sfociate in un’assemblea pubblica molto accesa, il Santa Rita sta stringendo un accordo con la Pubblica Assistenza per impiegare i migranti in attività di volontariato. E inoltre ha garantito la presenza di un operatore anche in orario notturno per assicurarsi che i profughi non escano dal centro di accoglienza. «C’è un regolamento che va rispettato – spiega Roberto Macrì, presidente del Santa Rita – I rapporti col vicinato all’inizio erano un po’ tesi. Ma adesso la situazione mi sembra si sia normalizzata. Anche perché non ci sono stati problemi con le persone ospitate nel centro».

Ieri si sarebbe dovuto tenere un sopralluogo da parte della commissione 5 del Comune nella struttura di Santa Lucia, ma l’incontro è saltato per via della burocrazia. Infatti, non è arrivato in tempo il nullaosta ministeriale per fare entrare i consiglieri comunali nel centro d’accoglienza speciale. E così la commissione è stata rinviata a data da destinarsi. «Al momento gestiamo 370 migranti – conclude Macrì – di cui circa 300 solo a Prato città. In totale fra tutte le strutture e le varie associazioni e cooperative in provincia ci sono circa 690 profughi».