«Un tappeto di bottiglie» Il quartiere visto dallo spazzino

Il racconto di Iyasu nel cuore della zona stazione

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Pontedera, 17 aprile 2015 - Sette in punto del mattino. Iyasu parcheggia l’Ape lungo via Brigate Partigiane e parte all’attacco con il suo armamento di guanti e sacchi neri. Davanti a lui una distesa di bottiglie e lattine di birra che “sporcano’’ l’erba verde. «È così ogni giorno da anni – racconta lo spazzino senegalese mentre ci accompagna nel tour delle “meraviglie’’ – Mi alzo alle 5 per pulire Pontedera e quella intorno alla Coop è la zona più brutta. C’è tanta spazzatura perché qui vengono a bere italiani e immigrati. La mattina ci si trova di tutto!».

Tempo di dirlo e la siepe vomita fuori un passeggino seminuovo. «Chissà perché è stato buttato via proprio nei giardini. Mi chiedo se la gente non ha niente di meglio da fare che stare tutto il giorno qui e fare queste cose. Non è normale, la gente non è normale – scuote la testa con l’aria di chi conosce bene il significato della parola sacrificio –. Guarda i cestini pieni di bottiglie di alcolici!». I bidoni sembrano esplodere: quel che resta di una (evidentemente) lunga serata di bagordi invade anche le panchine e i giochi dove di giorno dovrebbero divertirsi i bambini. In fondo alle scale del parcheggio interrato troviamo addirittura un materasso. Chi abita nel quartiere sa bene come giustificarne la presenza: piazza delle Vittime dei lager nazisti non è stata scelta soltanto come ritrovo per gli amanti della birra – «soprattutto magrebini e romeni che si radunano all’ingresso laterale del supermercato per i loro traffici loschi», spiega un passeggiatore mattiniero con il cane al guinzaglio –, ma di notte si trasforma in un ostello en plein air. A qualcuno, addirittura, è capitato di vedere due uomini barcollanti dalla griglia di arezione, a qualcun altro invece di assistere al salto olimpionico del cancello che dovrebbe impedire l’accesso allo spazio sotterraneo.

Non serve grande fortuna, del resto, per intercettare movimenti “particolari’’ e scambi di “oggetti’’ già da metà pomeriggio, sotto gli occhi dei passanti. «Qui la festa a base di alcolici e droga inizia presto – commenta un residente, mostrando la foto di una siringa rinvenuta in mezzo al verde pubblico –. Le nostre donne hanno paura anche a portare a spasso il cane perché ci sono facce inquietanti e persone talmente ubriache da non reggersi in piedi. Fanno apprezzamenti, fischiano e a volte ci propongono pure di comprare le loro “sigarette’’. Il degrado è assoluto». Un degrado che probabilmente ha convinto lo stesso supermercato a chiudere alle 18 il bagno pubblico e la porta laterale, dove si ritrova abi.