Pontedera, la prostituzione si sposta tra i marciapiedi dei treni

Dopo i tanti blitz tra le strade della stazione il mercato del sesso cerca nuove “strategie”

Prostitute in città

Prostitute in città

Pontedera, 4 luglio - Cambiano i metodi ma resta la sostanza. Non si ferma nel quartiere della stazione il giro di prostituzione che coinvolge alcune ragazze di origine rom. Dopo le operazioni di polizia dei mesi scorsi con il rilascio del foglio di via e l’allontanamento obbligato per alcune di loro, la tecnica si è fatta più furba e raffinata. Nessuno ha voglia di parlare di degrado in questo quartiere, ma ciò che si respira è l’insofferenza per quella situazione che costringe chi ha un’attività nella piazza della stazione o nelle zone limitrofe a dover assistere impassibile.

La prostituzione non è sparita, si è solo nascosta, tra le logge della stazione, i binari e i treni. E proprio questa sembra essere la novità, l’abbordaggio dei clienti non è più palese e alla luce del sole come qualche mese fa, ma mirato e nascosto, fatto di sguardi d’intesa tra le finestre della sala passeggeri o sui treni tra i migliaia di pendolari che ogni giorno percorrono la linea Pontedera-Pisa. Una rete fatta di uomini di mezza età e oltre e di clienti per lo più abituali che sanno dove e quando trovare le detentrici del loro amore a pagamento. E allora il loggiato della stazione diventa la linea di confine tra il lecito e l’illecito, tra ciò che può essere mostrato in piazza e quello che deve rimanere nascosto. Una frontiera della moralità oltrepassata solo di tanto in tanto per mostrarsi presente a un appuntamento o per delle pause al bar. Come la polvere nascosta sotto il tappeto di casa quando arrivano gli ospiti, così le mura della stazione proteggono lo sguardo dei cittadini del quartiere facendogli credere che la questione prostituzione sia ormai acqua passata e la banda sgominata. 

Solo però chi vive ogni giorno quella realtà sa quanta strada ci sia ancora da fare. Tra gli abitanti del quartiere qualcuno dice che «non è cambiato niente e che la condizione attuale è esattamente uguale a quella antecedente le operazioni de gli agenti». Per valorizzare questa tesi ieri l’altro in redazione un lettore ha raccontato che «ora c’è una prostituta di origine rom, che ogni mattina passeggia davanti alla stazione. Quando vede le forze dell’ordine fa finta di niente e fugge ai binari o nella zona della Coop».

Chi ha uno sguardo più critico racconta di quegli strani movimenti, del sali-scendi dai treni e delle soste alle stazioni di Pontedera, Cascina o Navacchio come per rispondere a esigenze specifiche o presentarsi a degli appuntamenti programmati. Una situazione che riemerge proprio nei giorni in cui l’intero quartiere si ribella all’istallazione delle macchinette del sexi-shop nella piazza della stazione. Un avvenimento non necessariamente collegato al problema prostituzione ma che alimenta le proteste di una cittadinanza stanca del degrado.

Sarah Esposito