Detenuti psichiatrici, allarme spinelli. L’Asl fa denuncia e si apre il giallo

Si indaga per capire come la droga sia entrata nella Rems

Come sono finiti gli spinelli fra i ricoverati?

Come sono finiti gli spinelli fra i ricoverati?

Volterra, 23 luglio 2017 - Quel che è  certo è che la Asl Nord Ovest, di fronte alla pesante segnalazione presentata da un medico di turno, non ha potuto fare altro che rivolgersi alla Procura per sporgere denuncia. Ed ora saranno gli inquirenti a dover svelare l’arcano.

Ovvero quando, ed in quale modo quelle canne siano riuscite tranquillamente ad oltrepassare quella muraglia di sbarre che stringe i reparti della Rems. Sì, proprio così: sulla residenza per le esecuzione delle misure di sicurezza cala il sospetto che qualcuno possa aver fatto entrare un po’ di fumo. Tanto che un medico di guardia si è insospettito nel momento in cui ha notato che uno dei pazienti (ricordiamo che la Rems non ospita certo «agnellini», ma persone che si sono macchiate di gravissimi delitti e reati) era in uno stato alterato e confusionale. Ed ha subito allertato la Asl

«Ovvio, a noi è venuto un grosso dubbio – ci spiega l’azienda sanitaria – ora sarà la Procura a far luce su questa vicenda ed a chiarire cosa sia realmente successo, e se davvero sia successo. Non siamo noi gli investigatori».

Ovvero: ci sarà da capire se le canne se le siano procurate all’esterno gli stessi pazienti (sì, alcuni di loro godono di permessi di uscita), oppure, altro dubbio amletico, se il fumo sia arrivato nella struttura attraverso il personale sanitario.

Che, con tanta incoscienza, si sarebbe acceso la canna durante il turno di lavoro per poi passarla al paziente, che dopo ha avuto un piccolo malore. Un vero e proprio giallo. Come è capitata quella canna nelle mani del ricoverato? Ed un fatto (che se verrà appurato, e solamente se verrà accertato, sia chiaro) da tacciare come gravissimo.

Al momento siamo ancora, come ripete la Asl «nel campo di un sospetto». Certo. Ma un episodio (che, da quanto appreso, sarebbe capitato in piena notte), sul quale aleggiano diversi punti interrogativi. La Rems, lo ricordiamo, ospita attualmente una trentina di persone.

A differenza dei superati ospedali psichiatrici giudiziari o delle patrie galere, nella struttura non esistono fili spinati, manette e via dicendo. Ci sono robuste inferriate all’esterno. Esiste un servizio di vigilanza e di telesorveglianza collegato direttamente ai centralini delle forze dell’ordine. E le telecamere che vigilano sul padiglione volterrano potrebbero dare una bella mano per capire cosa davvero sia successo.