Alberi segnati, materassi e rifiuti I misteri del bosco: terra di spaccio?

Viaggio lungo via Vecchia di Treggiaia: tra inciviltà e strani giri

Rifiuti tra le piante, un materasso per «divano» e alberi macchiati di rosso con lo spray

Rifiuti tra le piante, un materasso per «divano» e alberi macchiati di rosso con lo spray

Pontedera, 19 aprile 2015 - Macchie di vernice rossa sugli alberi che nulla hanno a che fare con le attività di trekking e della Forestale, viottoli scavati sugli argini della strada sterrata che portano verso piccole radure che si aprono a sorpresa nel bosco fitto. In due di queste scopriamo dei materassi, apparentemente nuovi, che sembrano sistemati con cura dietro gli arbusti proprio in modo da non essere visti dal basso, dalla strada principale. Attorno le tracce di una presenza umana recente e assidua: fazzoletti, preservativi usati, resti di cibo e bevande ma anche segni di falò. Un semplice ritrovo per gli amanti? La testimonianza di un gruppo di residenti farebbe ipotizzare altro, qualcosa di molto meno piacevole e romantico.

Via del Poggio al vento, secondo il loro racconto, la notte si anima di un traffico che non si vede alla luce del sole, appunto. Un traffico di persone che raggiungono il bosco pontederese in macchina, comunicando poi attraverso colpi di clacson e fari. Un sistema di segnali – incomprensibili e insignificanti per “chiunque’’ – nel quale i disegni sul tronco dei pini, spesso volutamente “confusi’’ tra quelli invece ben evidenti e distinguibili dei sentieri, giocano un ruolo decisivo. Sarebbero proprio questi, infatti, ad essere utilizzati dagli spacciatori – «che non operano soltanto d’estate e che hanno già iniziato la loro attività notturna» – per indicare i punti di incontro su una sorta di mappa riservata a pochi habitué e affidata al passaparola. Lo scambio di sostanze stupefacenti avverrebbe in prossimità degli alberi contrassegnati, alle spalle dei quali, a questo punto non a caso, si scoprono le piccole oasi “arredate’’ .

Gli spiazzi servirebbero quindi come aree di appoggio e di ristoro per i “lavoratori’’ mentre aspettano l’arrivo dei clienti da tutta la Valdera e oltre già dalle 22. Basterebbero, infatti, un gioco di abbaglianti o un doppio suono di clacson per far uscire fuori dalla macchia misteriosi personaggi capaci di esaudire tutti, o quasi, i desideri illeciti. Lo stesso sistema verrebbe applicato lungo la strada sterrata al lato destro, rispetto al noto complesso delle Tre campane, ovvero in via della Vecchia Treggiaia dove scopriamo un unico grande albero bollato con una ben più evidente “medaglia’’ rossa. Un’altra strana coincidenza, un codice segreto o semplicemente lo scherzo di qualcuno? Gli uomini della Forestale e i gruppi escursionistici del posto, intanto, assicurano che la mano artistica non è la loro.