Vescovo, nuova ipotesi da Pitigliano: arriva monsignor Borghetti?

Per la guida della diocesi il nome potrebbe arrivare dalla provincia di Grosseto

Come futuro vescovo spunta l’ipotesi Guglielmo Borghetti

Come futuro vescovo spunta l’ipotesi Guglielmo Borghetti

Pistoia, 29 settembre 2014 - C’È UN NOME per il nuovo vescovo di Pistoia. Arriva dalla diocesi di Pitigliano, Sovana e Orbetello, in provincia di Grosseto, dove ha festeggiato, proprio in questi giorni, i quattro anni dal suo primo incarico. E’ quello di monsignor Guglielmo Borghetti, originario di Avenza (Carrara) dove è nato il 25 marzo del 1954. Naturalmente, ancora una volta, il condizionale è d’obbligo, anche se tra le indiscrizioni circolate in questi mesi, questa sembrerebbe la più concreta, in attesa, proprio in questa settimana, della possibile conferma ufficiale da parte della Diocesi di Pistoia. Papa Francesco avrebbe scelto dunque. E la scelta sarebbe caduta su un vescovo giovane e molto preparato, che in questi quattro anni ha condotto una diocesi vasta e complessa come territorio.

LA DIOCESI di Pistoia è senza vescovo dal primo aprile. In questi mesi, si sono avvicendate voci, indiscrezioni e ipotesi che abbiamo raccolto, riportato e commentato e che potrebbeno non essere nemmeno finite. Siamo partiti dall’ipotesi Tardelli, vescovo di San Miniato, che è sfumata dopo qualche settimana. Circolavano nomi di padri cappuccini che potevano essere tra i candidati, e della possibilità che il nuovo vescovo di Pistoia potesse arrivare da Massa Marittima oppure da Livorno. Rimaniamo in Toscana con monsignor Borghetti, il cui volto è diventato dolorosamente noto anche al grande pubblico quando ha sostenuto, a Pitigliano, una famiglia duramente colpita dalla tragedia che si consuma in Palestina con la morte, a Gaza, in una esplosione, del fotoreporter Simone Camilli, il figlio del sindaco di Pitigliano. «Noi da qui — disse — dobbiamo gridare forte una parola di speranza». Guglielmo Borghetti si è laureato in filosofia a Pisa e si è specializzato in psicologia, poi è entrato in seminario, dove ha completato gli studi in teologia. Ha svolto un’intensa attività di studi.

HA FONDATO, nel 2002, l’Istituto studi e ricerche di pastoral counseling, che oltre a fornire un servizio di consulenza alla vita consacrata, ha anche una scuola triennale di formazione per operatori pastorali, a Camaiore. Quando è stato nominato vescovo di Pitgliano, per poco meno di un anno (dal 19 novembre 2012 al 10 agosto 2013), ha dovuto affiancare con l’incarico quello di amministratore apostolico della diocesi di Grosseto fino all’arrivo dell’attuale vescovo del capoluogo maremmano, Rodolfo Cetoloni. Da ricordare che in precedenza, nel 2005, Borghetti era stato nominato cappellano di Sua Santità e il 13 giugno 2009 ha ricevuto l’investitura quale cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

PROPRIO nella giornata di ieri, sulle nostre pagine di Grosseto, monsignor Borghetti ha tracciato il bilancio dei suoi primi quattro anni da vescovo: «Anni intensi di entusiasmo per il lavoro pastorale», li ha definiti. Lascerà il vasto territorio maremmano per Pistoia, il vescovo Borghetti? C’è chi sostiene però, negli ambienti cattolici della nostra città, che non sia l’unico papabile per la nostra diocesi e che, forse, alla fine a Pistoia potrebbe approdare invece un non toscano.