Bolognini, il regista pistoiese torna in dvd a 15 anni dalla morte

Uno dei cineasti più sottovalutati di sempre. Merita di essere riscoperto, magari approfittando della Capitale della cultura

Mauro Bolognini (foto sito web Centro M. Bolognini Pistoia)

Mauro Bolognini (foto sito web Centro M. Bolognini Pistoia)

Pistoia, 25 settembre 2016 - La recente uscita in dvd de La viaccia è lo spunto per parlare di uno dei grandi registi italiani sottovalutati da sempre; Mauro Bolognini, nato a Pistoia nel 1922 e scomparso quindici anni fa. Un ottimo professionista che nel corso della sua lunga carriera ha diretto molti film importanti come appunto "La viaccia" con Jean Paul Belmondo e Claudia Cardinale, Il bell’Antonio con Marcello Mastroianni e ancora la Cardinale, Metello con Massimo Ranieri Ottavia Piccolo.

Più di quaranta film in quarant’anni di carriera; dal debutto nel 1953 con «Ci vediamo in galleria» fino all’ultima regia nel 1995 con «La famiglia Ricordi» per Raiuno. Non sempre la critica è stata dalla sua parte, non sempre il pubblico ha decretato un risultato commerciale positivo. Ma sempre, Bolognini ha dimostrato di avere uno stile tutto personale, dirigendo film di buon livello, soprattutto quando ambientati in epoche passate. Giovanissimo, lascia la sua città natale per laurearsi in architettura all’università di Firenze. Poi il centro sperimentale di cinematografia nella capitale, le prime collaborazioni in qualità di aiuto regista per Luigi Zampa e per due grandi registi francesi, Yves Allegret e Jean Dellanoy. Determinante l’incontro con Pier Paolo Pasolini che scriverà per il regista toscano, alcune sceneggiature come «La notte brava», «Il bell’Antonio», «La giornata balorda». Nella carriera di Mauro Bolognini, non meno importanti le regie liriche. Da ricordare «La Norma» di Bellini al teatro La Scala di Milano nel 1972 con le scene di Mario Ceroli, «La fanciulla del West» al teatro dell’Opera di Roma, «Aida» alla Fenice di Venezia. Altre regie per il Bolshoi di Mosca.

Un grande professionista dello spettacolo che ha dedicato molto spazio alle figure femminili chiamando sul set le grandi attrici del cinema internazionale. Dalla diva «povera ma bella» degli anni cinquanta, Marisa Allasio in «Marisa la civetta», alle grandi attrici italiane come Rosanna Schiaffino, Elsa Martinelli ed Antonella Lualdi («La notte brava»), Lea Massari («La giornata balorda»), Silvana Mangano («La mia signora»), Virna Lisi («Arabella»), Gina Lollobrigida («Un bellissimo novembre»), Laura Antonelli («La venexiana»).Bellezze e talenti nostrani ma anche star internazionali come Rachel Welch, Ingrid Thulin, Liv Ulmann nello splendido «Mosca addio». Persino la divina Catherine Deneuve arriva in Italia per la lavorazione del film «Fatti di gente perbene» che raccontava del delitto Murri avvenuto a Bologna nel 1902. E poi altre attrici francesi come Isabelle Huppert («La storia vera della signora delle camelie»), Dominique Sanda («L’eredità Ferramonti»). Probabilmente la sua attrice preferita fu Claudia Cardinale con cui Bolognini girò diversi film importanti. Nel 1975 torna nella sua Toscana e sceglie Prato come location per la sequenza finale del film «Per le antiche scale»ambientato negli anni trenta e tratto dal romanzo di Mario Tobini, con Marcello Mastroianni , Barbara Bouchet, Lucia Bosè. Mauro Bolognini, la sua classe e la sua eleganza, manca al cinema italiano.

Di lui si parla sempre molto poco. Per fortuna la sua città natale, Pistoia, gli ha intitolato da anni un teatro cittadino. E ora, come capitale italiana della cultura, potrebbe essere l'occasione per riscoprirlo. Chi volesse conoscere meglio la sua carriera, può approfittare dell’uscita in home video di uno dei suoi film più riusciti; «La viaccia».