Provincia sull’orlo del baratro: "Impossibile garantire i servizi"

Il presidente Vanni: "Con questi tagli statali è una soppressione indotta"

Il presidente Rinaldo Vanni col sindaco di Ponte Buggianese, Pierluigi Galligani

Il presidente Rinaldo Vanni col sindaco di Ponte Buggianese, Pierluigi Galligani

Pistoia, 4 luglio 2015 - "Non è un grido d’allarme ma è chiaro che si sta dando luogo a una soppressione indotta della Provincia". All’appello, nel bilancio 2015, mancheranno 8 milioni e 100mila euro. I tagli continui e "lineari" dello Stato, stanno portando anche la Provincia di Pistoia al dissesto finanziario. L’imposta sull’assicurazione dell’auto è stata portata ai massimi di legge, aumenti sono stati inoltre decisi per l’imposta provinciale sulle trascrizioni, ma anche l’utilizzo delle uniche due leve fiscali a disposizione, non basteranno ad allontanare l’ente dall’orlo del precipizio. "Così stando le cose la riduzione dei servizi è certa", annuncia con tono grave in conferenza stampa Rinaldo Vanni, presidente facente funzioni che il Pd vuole confermare alle elezioni (ormai confinate al voto dei soli consiglieri) del 19 luglio.

L’asfaltatura e la manutenzione delle strade provinciali, i piccoli e grandi interventi sulle (già malridotte) scuole superiori rischiano seriamente di diventare operazioni probitive per piazza San Leone stritolata, come la gran parte delle Province italiane uscite dalla riforma, dalle riduzioni molto consistenti dei finanziamenti volute dal Governo. "Non saremo più in grado di garantire la sicurezza delle aule o di rinnovare il servizio manutenzione degli ascensori, così come, in inverno, non saremo in grado di stipulare nessuna congenzione per lo spalamento della neve – elenca Vanni accanto ad alcuni consiglieri – I tagli sono raddoppiati nel 2016 e triplicati nel 2017 e questo preclude la predisposizione del bilancio di previsione 2015 e del pluriennale 2017. Anche il più recente Decreto 78 del 19 giugno non ha introdotto alcuna norma tale da permettere alle Province di predisporre e approvare in equilibrio i due bilanci".

Su Pistoia l’effetto della normativa nazionale ha effetti pesantissimi che hanno innescato un circolo vizioso. Il processo avviato dal taglio ai trasferimenti vale oltre 16milioni e 357mila euro: la riduzione ha causato lo sforamento del patto di stabilità portando così a una sanzione di un milione e 628mila euro a fronte di un bilancio dal valore complessivo di circa 80 milioni di euro.

Come se non bastasse, la Provincia deve sopportare alcune situazioni particolari che complicano non poco il quadro. Anzitutto il passaggio di parte del personale a Regione e Comuni dopo la riforma Delrio. Circa settanta persone delle 400 totali sono adesso in forza alla Regione Toscana ma continuano a essere pagate dalla Provincia. Lo stesso varrà per quelle che si stanno indirizzando verso i Comuni. Giusto per ingarbugliare ancora un po’ le cose, piazza San Leone ha in carico i 60 dipendenti dell’ex Comunità montana commissariata in seguito alla bufera degli ammanchi. Il costo del personale è arrivato così a 14 milioni di euro l’anno. «Se non chiudiamo il bilancio si aprirà la fase del predissesto e quindi sarà possibile un commissariamento», conclude Vanni.