Pedopornografia, padre di famiglia denunciato

La postale ha scoperto a casa dell’uomo nella Valdinievole un archivio di fotogrammi con minori di Michela Monti

Polizia postale (Archivio)

Polizia postale (Archivio)

Pistoia, 20 febbraio 2015 -  Conservava nel suo computer, nell’abitazione della Valdinievole dove vive con la sua famiglia, decine  di foto e video dove bambini o comunque ragazzi minorenni venivano immortalati durante atti sessuali o semplicemente svestiti. Un «archivio» inequivocabile che ha portato la polizia postale coordinata dal sostituto commissario Giuseppe Ferraro a denunciarlo per detenzione di materiale pedopornografico. Si tratta di un insospettabile impiegato di 48 anni che lavora fuori provincia, un padre di famiglia che da tempo era all’attenzione della polizia. L’indagine è partita tempo fa dal compartimento di Firenze durante i consueti controlli all’interno di siti internet «sospetti» in cui vengono segnalate foto o video «espliciti» su  minori. In questi casi gli inquirenti attenzionano i profili utenti potenzialmente pericolosi che vi navigano con quotidianità. Mesi e mesi di minuziose indagini hanno portato così a individuare il 48 enne della Valdinievole prima sullo spazio virtuale e poi nella realtà attraverso l’utenza telefonica collegata. Una volta accertata la sua identità  la postale di Pistoia si è mossa recandosi a casa dell’uomo.

E’ scattata la perquisizione e il ritrovamento di fotogrammi pedopornografici  attribuibili a minorenni, a bambini. Non erano immagini saltuarie, capitate per un download sbagliato sul proprio computer ma un vero e proprio archivio. Per questo l’uomo non si è difeso davanti agli inquirenti ed è rimasto in silenzio davanti al ritrovamento del materiale. Non poteva fare altro, le immagini parlavano al suo posto. Come la legge prevede in questi casi, se il quantitativo rinvenuto dalle forze dell’ordine non raggiunge determinate quantità, in termini di giga bite ( la misurazione dello spazio all’interno del web) non scatta l’arresto. Al vaglio della postale resta comunque l’hard disk del computer dell’uomo che è stato sequestrato durante la perquisizione così come tutto il materiale informatico presente nell’abitazione. Filmati e immagini su minorenni provengono molto spesso da paesi esteri dove, purtroppo, esiste un vero commercio dei piccoli destinati, frequentemente dalle famiglie, a questo scopo.