Premio La Pira con Prodi e l'imam di Firenze

"Le parole possono cambiare il mondo"

Foto Castellani

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Pistoia, 30 novembre 2015 - MENTRE Francesco apriva la porta santa della cattedrale di Bangui, nel cuore dell’Africa, nella nostra cattedrale venivano consegnati i premi della pace, della giustizia, della cultura e della solidarietà nella giornata intitolata a Giorgio La Pira. «In questo momento – ha detto Romano Prodi mentre riceveva il riconoscimento – papa Francesco è a Bangui. Oggi non è come le altre volte. Oggi Bangui rappresenta il luogo di massima tragedia e conflitto interreligioso contemporaneo. Un paese dilaniato. E il Papa è lì, contro tutti i consigli. Con questi gesti, simili a quelli di La Pira, si può dare un grande contributo alla Pace, un gesto unico al mondo. Qui, in cattedrale, preghiamo perchè abbia successo».

E’ STATO uno dei momenti più toccanti della solenne cerimonia di ieri pomeriggio in Duomo dove il Centro studi Donati, attraverso la figura del suo instancabile presidente, Giancarlo Niccolai, ha regalato, per la trentatreesima volta, alla città di Pistoia, l’arcobaleno della Pace mentre siamo, come ha detto il sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli, citando Camus: «In un abisso di sgomento da cui riecheggiano parole come solidarietà, diritti, sapere, pace, cultura. E le parole sono importanti, possono cambiare il mondo».

E un minuto di silenzio, tutti in piedi, ha chiesto Niccolai, per ricordare le vittime di tutte le guerre e le violenze: «La vera sfida oggi – ha detto il presidente – è la battaglia contro l’odio». Niccolai ha quindi voluto ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, e in particolare il suo presidente, Ivano Paci, per la costante vicinanza, in tutti questi anni, alla Giornata internazionale della Pace: «Una grande possibilità – ha detto il prefetto di Pistoia Angelo Ciuni – che il Centro Donati dà a questa città».

«UNITI possiamo vincere il terrorismo» parole pronunciate dal presidente delle comunità islamiche italiane, Izzedin Elzir, che ha poi premiato Frère John, monaco della comunità economica di Taizé, nella Borgogna, perchè in tutta la sua storia, dal 1940 a oggi, ha «testimoniato e vissuto una parabola di comunione fra i cristiani delle diverse confessioni». L’impegno per la pace e la legalità rappresenta la motivazione con cui il Centro studi Donati ha premiato, quest’anno, l’intero corpo della Guardia di Finanza rappresentato dal generale di divisione Andrea De Gennaro che ha ricordato l’impegno delle Fiamme Gialle in Albania e in Afghanistan: «La parola solidarietà per noi si concretizza nell’attività che la Guardia di Finanza svolge in mare, nel soccorso ai migranti e in montagna, attraverso il soccorso alpino».

Roberto Vaccari presidente di «Rondine, cittadella della Pace» di Arezzo, «un piccolo borgo con un mondo dentro» e candidata per il 2015 al Nobel per la Pace, ha portato con sè alcuni dei suoi ragazzi, fra cui Bruna, dal Libano: «Viviamo giorni difficili, ma la paura è la cosa che dobbiamo temere di più». E’ stata quindi premiata la Casa della carità «Angelo Abriani» di Milano per il suo costante impegno accanto ai poveri.

UN VELO di tristezza nel ricordare la gioia del procuratore generale Tindari Baglione, premiato lo scorso anno e scomparso il 28 giugno. Sul giornale stampato in occasione del premio, l’avvocato Marco Baldassarri ha ricordato Tindari con le sue stesse parole: «E’ nel silenzio che ciascuno di noi riesce a conciliare l’intelligenza della mente con la sapienza del cuore per superare, in molte circostanze della nostra professione, il conflitto latente che spesso esiste tra jus et lex, un monito per tutti coloro che operano al servizio della Giustizia. E’ così che il Centro Donati vuole salutare, ma è solo un arrivederci, il grande e buon amico Tindari Baglione».