Vandali in azione in pieno centro. Sfregiato il murales dell’artista Gue

L’opera è diventata una sorta di «lavagna» piena di scritte

Gue al lavoro nel giugno scorso: da sinistra Emanuel Carfora e i fratelli Mangione

Gue al lavoro nel giugno scorso: da sinistra Emanuel Carfora e i fratelli Mangione

Agliana (Pistoia), 7 agosto 2017 - "Ho fatto altri interventi in luoghi pubblici su muri soggetti a degrado e finora le mie opere sono rimaste intatte». E’ quanto ci aveva riferito lo street artist siciliano Gue, quando lo abbiamo incontrato mentre era al lavoro (dal 15 al 19 giugno), nella galleria tra le piazze IV Novembre e Gramsci. Ad Agliana non è stato così. L’opera di Gue non è più intatta. Sta diventando una lavagna dove spuntano frasi di vario tipo, a cominciare dai nomi femminili accompagnati dai soliti epiteti. L’intervento nel centro di Agliana, di riqualificazione di quell’angolo ormai da tanti anni in degrado, per l’amministrazione comunale aglianese rappresentava una sfida per promuovere l’arte urbana come cultura e rendere Agliana più bella, nell’ambito del progetto «Street art Agliana», avviato tre anni fa in sinergia con l’istituto comprensivo Bartolomeo Sestini, coordinato dalla cooperativa Keras con Emanuel Carfora responsabile del progetto.

Lo scopo di «Street art Agliana» nelle scuole è quello di educare le giovani generazioni, fino dalla scuola primaria, a distinguere tra un’opera d’arte e un muro imbrattato ed avere rispetto dei luoghi. L’auspicio del sindaco Giacomo Mangoni e della sua giunta, con questo primo intervento in un luogo pubblico soggetto a degrado, era puntare sulla realizzazione di una vera opera di arte di strada per scoraggiare il vandalismo, sperando di stimolare rispetto e decoro. Qualche anno fa l’associazione Lenza Aglianese aveva ripulito quel muro, ma poco dopo la situazione tornò uguale.

Dopo interventi di artisti sulle facciate di luoghi pubblici protetti da recinzioni, come il magazzino comunale con Moneyless e la scuola Don Milani con Tellas, quello nella galleria del centro è stata una sfida in un luogo aperto al pubblico. «Abbiamo studiato un intervento non invasivo – ci aveva detto Gue (Marco Mangione, mentre dipingeva quell’angolo con il fratello gemello Andrea) – giocando con linee e colori che non stravolgono il contesto in cui si colloca l’opera».

Con loro c’era Emanuel Carfora. Era il periodo del Giugno aglianese, gli artisti lavoravano anche la sera, tante persone si fermavano incuriosite ed esprimevano apprezzamento. «E ora cosa farà l’amministrazione comunale?», domanda qualche cittadino.

Piera Salvi