Storie dentro un cerchio. Grandi protagonisti per LetterAppenninica

Il festival letterario si svolgerà dal 4 al 6 agosto. Ecco il programma completo

Federico Pagliai, presidente dell'associazione LetterAppenninica

Federico Pagliai, presidente dell'associazione LetterAppenninica

Montagna pistoiese, 13 luglio 2017. Il cerchio, declinato secondo varie accezioni, in senso fisico e metaforico. Questo il tema della terza edizione del festival “LetterAppenninica” che si svolgerà da venerdì 4 a domenica 6 agosto sull’Appennino toco- emiliano. 28 in tutto gli eventi in programma che, presentati martedì 11 luglio al ristorante Il Cacciatore di Mammiano, vedranno la partecipazione di scrittori e giornalisti, cuochi e campioni dello sport. “Disegniamo un cerchio sugli Appennini e mettiamoci dentro le loro storie”, le parole utilizzate, da Federico Pagliai, scrittore e ideatore della manifestazione, per presentare il filo conduttore dell’edizione 2017, che coinvolgerà 19 paesi del territorio dei Comuni pistoiesi di Abetone Cutigliano, San Marcello Piteglio e Sambuca, ma anche di Fiumalbo (Modena) e Alto Reno Terme (Bologna). 

La circolarità degli alberi è affidata a Tiziano Fratus, poeta, scrittore e firma del quotidiano “La Stampa” con una rubrica cult, “Il cercatore di alberi”. Sarà a Fiumalbo il 4 agosto, con due appuntamenti alle 10 e alle 18, anche per ascoltare “il sussurro degli alberi”. Il 5 agosto sarà invece a Rivoreta alle 16,30, per presentare l’arte di saper leggere nella memoria degli alberi. Il “paesologo” Franco Arminio (Fiumalbo, 5 agosto alle 17,30) racconterà storie di piccoli paesi “osservando le porte delle case”. E di case, ma “abbandonate”, parlerà lo scrittore parmense Mario Ferraguti, famoso anche per un libro sui resti abbandonati di edifici in cui viveva gente qualsiasi (Maresca, 5 agosto alle 18,30).

Il cerchio, nel centenario del Giro d’Italia, come ruota della  bicicletta del campione Francesco Moser, che il 4 agosto alle 21  in piazza Catilina a Cutigliano, racconterà il suo percorso da recordman a produttore di vini in Trentino. O come la ruota della bicicletta di Armando Manzani, sanmarcellino classe 1878, precursore delle mountain-bike ( Gavinana, Parco delle stelle, 6 agosto alle 9,30). Rotonda è la posizione a uovo ideata dal campione di sci Zeno Colò 70 anni fa, protagonista di una chiacchierata a più voci il 5 agosto alle 18 allo chalet La Casina di Abetone. I monti di Barbiana, che da periferia è diventata “centro”, daranno modo di riflettere, con Sandra Gesualdi, figlia di Michele, sull’attualità di don Lorenzo Milani ( San Marcello, 6 agosto ore 11).

Si parlerà anche della ferrovia Porrettana attraverso il ricordo di uno dei progettisti, l’ingegnere francese Alfred Girard (Campeda di Sambuca, 6 agosto alle 16). Il legame tra Bologna e Firenze, con il “Cammino degli Dei”, sarà affidato a Paolo Ciampi, autore di “Tre uomini a piedi” alle 21 di domenica 6 agosto al Mulino di Vasco a Pian degli Ontani. Ci sarà poi, con due incontri, il 4 agosto alle 18 a Posola di Sambuca e domenica 6 all’Acquerino alle 18, Maurizio Ferrari, ex insegnante convertito alla scrittura e all’allevamento delle capre. Rotondi sono certi tavoli di osterie, quelli dove si snodano le discussioni del dopo Vajont, con la commedia della compagnia teatrale “Bei meno” che, in collaborazione con Gian Piero Cioni,  porterà nella piazzetta di Spignana, il 5 agosto alle 21, un lavoro tratto da un romanzo di Mauro Corona.

Fra gli eventi legati al cibo, uno si svolgerà a San Marcello alle 18 del 4 agosto. Protagonisti i necci, piccole delizie rotonde a base di farina di castagne che un personaggio restato famoso nella San Marcello degli anni Sessanta, Piero Arcangeli, preparava nel suo bar, offrendoli anche agli sciatori fiorentini di rientro dall’Abetone. Il cuoco Saverio Carmagnini, alle 20,30 del 6 agosto al ristorante “Nonno Cianco” a Cutigliano, farà assaggiare “gusti antichi”. Uno degli incontri, il 4 agosto alle 17 a Frassignoni, sarà sulle acque, con un rabdomante, Mariano Dolfi. E ancora di acque, stavolta dei fiumi, parlerà la scrittrice mugellana Simona Baldanzi (il 5 agosto alle 18 a Cutigliano), autrice anche di scritti sugli sconvolgimenti provocati dagli scavi Tav.

Tito Barbini, già politico importante oggi convertito ai viaggi, racconterà di un missionario piemontese, Alberto Maria de Agostini, ricordato come “don Patagonia” (Gavinana, fondazione Turati, 4 agosto ore 16). A Case Calistri, il 6 agosto alle 21, danze popolari dell’Appennino con Sandra Tosi e Paolo Pasqualetti. Uno fra gli incontri, con Emanuela Nava, autrice per bambini, è ambientato al Ponte Sospeso e lì sarà ospitato, il 5 agosto alle 16,30.

Claudio Jaccarino, pittore, e Paolo Vachino, poeta estemporaneo, si esibiranno per le vie di Fiumalbo il 4 agosto alle 17. Una scrittrice-contadina, Valentina Chiarini, parlerà di brigantaggio femminile ( San Marcello, ore 21 del 4 agosto) e una scrittrice-medico, Samuela Pierucci, del paese di nascita (Prataccio, 5 agosto ore 17,30). “Un cerchio di giallo nel paese dei misteri” il titolo dell’appuntamento con Cristina Astori, scrittrice e traduttrice (Piteglio, 6 agosto ore 17,30). Simone Togneri, scrittore vignettista garfagnino, tratterà i segreti delle acque (Fiumalbo, 6 agosto, 17,30). Previste anche una pedalata in mountain-bike e una mostra di foto su acque e fiumi a Cutigliano.

Ma ci sarà spazio anche per la montagna solidale, con un evento speciale: domenica 6 agosto alle 18 in piazza Catilina a Cutigliano, i sindaci di Posta, Serenella Clarice, e Amatrice, Sergio Pirozzi, incontreranno le comunità dell’Appennino tosco- emiliano che tanto hanno fatto per i due comuni terremotati. A partire dall’acquisto di una grande casa in legno, su iniziativa di LetterAppenninica, adibita a centro civico. Sabato 5 alle 21 a Gavinana , il terzo premio giornalistico Paolo Bellucci sarà consegnato a Davide Demichelis, volto televisivo noto per diverse trasmissioni come Geo&Geo, Radici e Kilimangiaro. Nell’occasione saranno premiati anche i bambini che curano periodicamente la stesura del giornalino di paese a Gavinana.

Con i patrocini e i contributi dei cinque Comuni che ospitano gli incontri, più il patrocinio in corso di concessione non oneroso della Regione  e i patrocini già concessi, sul premio giornalistico, da Ordine Giornalisti Toscana e Assostampa Toscana, sono coperte le spese del festival. “Alcuni sponsor privati continuano a credere nella nostra scommessa – spiega Pagliai –in più, c’è tanto lavoro volontario sia dai soci di LetterAppenninica che dai componenti di molte altre associazioni, organismi, proloco che ci danno una mano del tutto gratuita e appassionata credendo come noi che cultura e scrittura possano dare una mano al rilancio della montagna. Ringraziamo sia gli sponsor che i volontari”. Sostengono l’edizione 2017 con contributi in denaro,  Fondazione Banca di Vignole e Montagna Pistoiese, Fondazione Filippo Turati, Unicoop Montagna Pistoiese, Avis Montagna pistoiese, Enel.