Santa Caterina, finisce tutto all'asta. "Se va deserta, interessa al Comune"

Il sindaco vuole sbloccare la situazione comprando l'edificio

Luca Marmo, sindaco di San Marcello Piteglio

Luca Marmo, sindaco di San Marcello Piteglio

San Marcello Piteglio (Pistoia), 28 gennaio 2017 -  Si terrà entro l'anno, con ogni probabilità,  il primo tentativo di vendita all’asta del complesso immobiliare dell’ex conservatorio di Santa Caterina a San Marcello. E, se nessun privato risulterà interessato, a farsi avanti per l’acquisto potrebbe essere l’amministrazione comunale. A confermarlo è il sindaco Luca Marmo, che annuncia l’intenzione di risolvere la situazione di precarietà e inutilizzo di questo edificio, situato nel cuore del capoluogo montano. Proprio a tal fine gli uffici comunali, sulla base di un indirizzo della giunta, hanno avviato le procedure per una verifica al fine di stabilire la possibilità di rimuovere il vincolo culturale presente sull’edificio. Ciò consentirebbe infatti una più facile collocazione dell’immobile sul mercato. Il liquidatore della fondazione Santa Caterina, Stefano Sala, non può infatti attivare direttamente la verifica poiché non vi sono risorse disponibili nell’ambito della liquidazione.

“Quel complesso rischia di diventare il problema dei problemi di San Marcello – spiega il sindaco Marmo – sia per problematiche di natura puramente visiva che di sicurezza. Perciò riteniamo che si giusto affrontarlo come problema di carattere pubblico”. Già in passato il Comune è dovuto intervenire sull’immobile a seguito di alcuni crolli: la fondazione Santa Caterina, non avendo risorse a disposizione, non aveva infatti ottemperato alla ordinanze comunali. “In questa vicenda c’è però anche un risvolto positivo – prosegue Marmo –: quel complesso può rappresentare un valore anche in ottica pubblica. La vendita all’asta sarà il momento dirimente: se ci saranno soggetti privati interessati per propri progetti, il Comune è disponibile ad interloquire per i mutamenti di destinazione. Altrimenti, un progetto che guarda all’uso pubblico di quelle aree diventa indispensabile, in un ragionamento di condivisione con altri soggetti”.

Quanto ai tempi della vendita all’asta, il liquidatore Sala specifica di essere in attesa della perizia per la stima esatta del valore dell’immobile. “Stiamo aspettando anche l’esito sul vincolo culturale, a seguito della verifica attivata dal Comune, che è il nostro interlocutore privilegiato– spiega Sala – : purtroppo non avendo fondi a disposizione, non possiamo attivare direttamente queste procedure. Mi sento di dire che il primo tentativo di vendita potrà essere fatto nel 2018, anche se gli esiti attesi non sono così incoraggianti”.