"Il ponte sospeso diventi a pagamento". La proposta del sindaco Marmo

Gli introiti aiuterebbero nelle manutenzioni della passerella e dell'area circostante

Il ponte sospeso di Mammiano Basso

Il ponte sospeso di Mammiano Basso

San Marcello Piteglio (Pistoia), 22 luglio 2017 – Il pagamento di un pedaggio per attraversare il ponte sospeso di Mammiano Basso. L’idea, ventilata più volte in passato, non è mai andata oltre le parole. Ma stavolta, la proposta annunciata dal primo cittadino di San Marcello Piteglio, Luca Marmo, sembra convinta.

“Non abbiamo ancora messo a fuoco provvedimenti specifici – spiega il sindaco Marmo – ma l’istituzione di una tariffa per l’accesso al ponte è oggetto di attenzione e approfondimento. Il ponte sospeso è una struttura apparentemente semplice, ma in realtà molto complessa, e ha bisogno di tanta manutenzione, con costi anche importanti per il Comune”. L’idea sarebbe di coprirli, almeno in parte, con gli introiti provenienti dalla fruizione del ponte, oggi totalmente libera. Pur non essendovi sistemi di rilevazione, è appurato che sono migliaia l’anno i visitatori che attraversano il ponte sospeso di Mammiano Basso, che è il più lungo nel suo genere in Europa, ma che ha bisogno di attenzioni costanti.

Nel 2015, ad esempio, furono rilevate alcune anomalie, la cui risoluzione richiese lavori per 45mila euro, finanziati in parte dalla fondazione Caripit. Lo scorso anno, le manutenzioni lato Popiglio costarono 9mila euro oltre Iva. “Quest’anno – aggiunge il sindaco – sono previste nel bilancio comunale nuove manutenzioni sulle teste dei cavi che sorreggono la passerella e gli agganci per ulteriori 20mila euro. Riteniamo insomma che il posizionamento di un cannocchiale a gettoni per vedere il panorama, piuttosto che la sosta a pagamento nelle pertinenze o una tariffa simbolica, ad esempio di 0,50 euro a persona, per salire sul ponte non sarebbero uno scandalo".

"Gli eventuali introiti - precisa poi il sindaco - potrebbero essere reinvestiti anche nel miglioramento degli accessi al ponte e dell’area circostante, di cui ci sarebbe davvero bisogno. Nei prossimi giorni svilupperemo una riflessione con le associazioni locali, per capire anche la disponibilità ad aiutarci per attuare l’eventuale modello di gestione”.