Maltrattamenti all'asilo, la maestra è libera ma interdetta dall'insegnamento

Restano gravi gli indizi di colpevolezza

Carabinieri in azione

Carabinieri in azione

Pistoia, 2 luglio 2016 -  La maestra arrestata dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti nei confronti dei bambini della scuola materna statale di Agliana è libera. Il tribunale del riesame si è pronunciato nel tardo pomeriggio di ieri e ha revocato gli arresti domiciliari per A. M., 57 anni, residente a Prato. I giudici fiorentini hanno confermato i gravi indizi a suo carico, ma accogliendo l’istanza dei suoi difensori, l’avvocato Venusia Ducci affiancata dall’avvocato Cecilia Turco, del foro di Pistoia, hanno ritenuto che non fossero sussistenti le esigenze cautelari, anche perchè la scuola è chiusa e quindi il rischio di reiterazione del reato praticamente azzerato così come quello dell’inquinamento delle prove. Tuttavia, nei confronti della maestra, ormai vicina alla pensione dopo circa quarant’anni di insegnamento nella scuola dell’infanzia, il tribunale del riesame di Firenze ha applicato una interdizione di otto mesi dall’esercizio dell’insegnamento.

La M., anche se tuttora molto provata dall’esperienza dell’arresto, anche se ai domiciliari, e incredula dinanzi alle gravi accuse che le vengono mosse dagli inquirenti, è apparsa molto sollevata dalla decisione dei giudici fiorentini e si prepara, assistita dai suoi legali, ad affrontare i prossimi passi di questa vicenda giudiziaria che ha sconvolto la comunità aglianese e anche oltre. Le indagini dei carabinieri del Norm diretti dal sostituto procuratore Claudio Curreli, non si sono mai fermate da mesi e nelle ultime settimane, dopo l’arresto della maestra, gli investigatori hanno svolto una serie di accertamenti e approfondimenti. In particolare hanno visionato per l’ennesima volta i video girati dalle microcamere nascoste, una visione tecnica necessaria per identificare i bimbi quali parti offese in questa dolorosa vicenda e risalire quindi ai loro genitori. Le microcamere erano state piazzate a dicembre con uno stratagemma. I carabinieri si erano introdotti all’interno della scuola materna statale San Niccolò, in via Dante Alighieri, come operai addetti al controllo di alcuni impianti. Le telecamere erano state sistemate in maniera da ottenere un’ampia inquadratura dei locali didattici. I video hanno restituito agli investigatori le immagini definite «dettagliate» dall’Arma, in cui i bimbi, tra i 5 e i 6 anni, vengono strattonati, trascinati da una sedia all’altra, isolati dagli altri, sottoposti a cocenti umiliazioni.