Cibo in orbita: "Samantha Cristoforetti mangia così"

Giovedì 5 marzo presso la Sant'Anna, gli chef ufficiali della missione “Futura” svelano la dieta dell’astronauta italiana impegnata a bordo della stazione internazionale

Samantha Cristoforetti e i colleghi astronauti mangiano la piadina nella Stazione spaziale internazionale.  A destra la piada che finì nello spazio 10 anni fa

Samantha Cristoforetti e i colleghi astronauti mangiano la piadina nella Stazione spaziale internazionale. A destra la piada che finì nello spazio 10 anni fa

Pisa, 4 marzo 2015- Cibi biologici e senza sale: sono le caratteristiche di un menù molto particolare, preparato sulla terra ma consumato nello spazio da Samantha Cristoforetti, l’astronauta italiana che si trova a bordo della Iss, la stazione spaziale internazionale.

Proprio al “cibo spaziale”, con una particolare attenzione per quello di “AstroSamantha” è dedicato il seminario “Space food per terrestri. Il cibo spaziale dalla ISS alla Terra”, in programma per domani, giovedì 5 marzo alla Scuola Superiore Sant’Anna (inizio ore 9.30, aula 6) e che rientra nel ciclo dei seminari “Verso Expò: idee, percorsi e regole del cibo”, promossi da Eloisa Cristiani, docente di diritto agrario all’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) del Sant’Anna.

L’incontro sarà l’occasione per conoscere uno dei più inusuali percorsi del cibo, al limite della fantascienza. A presentere il menù saranno David Avino e Stefano Polato, rispettivamente managing director e responsabile “Space food Lab” di Argotec nonché chef ufficiale della missione “Futura”, in cui è impegnata Samantha Cristoforetti. Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, parteciperà alla parte introduttiva del seminario. Argotec è un’impresa che ha sviluppato una nuova area di ricerca per studiare cibi altamente nutritivi, dedicati agli astronauti: con Avino e Polato svelerà alla Scuola Superiore Sant’Anna come sia riuscita a farsi scegliere per rifornire la cambusa di Samantha Cristoforetti, preparando per lei cibi in grado di conservarsi senza perdere il loro gusto e, soprattutto, le caratteristiche nutrizionali.