Trovato morto al Duomo: "Sia fatta piena luce", lacrime e fiori in piazza dei Miracoli

La processione silenziosa del Russoli

I compagni di Florian in lacrime in piazza dei Miracoli (Foto Valtriani)

I compagni di Florian in lacrime in piazza dei Miracoli (Foto Valtriani)

Pisa 10 marzo 2016 - «Non muore mai chi vive nel cuore di chi resta». Lacrime e fiori in piazza dei Miracoli. Ieri mattina alunni e insegnanti del liceo «Russoli» hanno voluto ricordare Florian Schmidt con una lunga e silenziosa processione sul luogo dove martedì mattina è stato trovato il suo corpo privo di vita. Una tragedia dai contorni ancora molto nebulosi che ha profondamente scosso ragazzi e professori. In centinaia hanno voluto così rendere omaggio al ragazzo, deponendo grandi mazzi di fiori sotto un cartello con su scritto «Non muore mai chi vive nel cuore di chi resta».

In segno di lutto, inoltre, è stato steso un grande nastro nero sulla cancellata del liceo artistico, mentre i compagni di classe hanno chiesto che il nome di Florian non sia cancellato dal registro e che sul suo banco siano conservate nel plexiglas le firme di tutti coloro che gli vorranno dedicare un pensiero.  

«Florian – ricorda Emma, compagna di classe e amica del giovane scomparso – era un ragazzo fantastico, uno che ti sapeva ascoltare. L’ultima volta l’ho visto lunedì in classe, stava bene e mi aveva addirittura promesso che mi avrebbe portato una rosa per l’8 marzo. Tutti noi – aggiunge – non riusciamo a capire cosa possa essere successo. E’ strano che fosse qui tutto da solo. Quello che è accaduto non è giusto, ora chiediamo che venga fatta chiarezza». Bello, solare e divertente, Florian viene descritto da tutti coloro che lo conoscevano come «una mascotte della scuola» che si sentiva arrivare da lontano assieme al suono della sua inseparabile armonica.

«Era brillante – dice il vicepreside del ‘Russoli’ Aldo Filippi – , aveva forse qualche problema, ma come lo hanno tutti i ragazzi di 19 anni. Attorno a tutta questa vicenda ci sono tanti punti interrogativi che speriamo ora possano essere chiariti». «Florian – aggiunge Marianella Paglianti, insegnate di Storia dell’arte – era molto curioso e bravo a scuola. Era solare e allegro, temo però che avesse trovato delle brutte amicizie. Quello che è accaduto è una tragedia, ma c’è qualcosa che non mi torna. Non vorrei che si sia sentito male e qualcuno lo abbia lasciato a morire da solo sotto le mura».