La rabbia dei tifosi: "Sì al nuovo stadio, basta chiacchiere"

Striscioni durante la partita e duro comunicato: "Subito un'assemblea pubblica con la città"

Striscione di protesta alla partita col Monza

Striscione di protesta alla partita col Monza

Pisa, 21 gennaio 2018 - DOMENICA vittoriosa per il Pisa, ma anche piena di polemiche sul nuovo stadio. Durante la partita i tifosi hanno steso due striscioni per richiamare l'attenzione sul progetto. Diffuso poche ore dopo la partita il comunicato ufficiale dei Gruppi della Curva Nord Maurizio Alberti che riportiamo integralemente: 

"In occasione della gara con il Monza, la Curva Nord e la Gradinata hanno esposto lo striscione di cui sopra e un altro dello stesso tenore, osservando dieci minuti di silenzio subito ad inizio primo tempo. L’iniziativa è stata seguita e applaudita da tutto lo stadio, ed è la nostra prima risposta alla situazione surreale che si sta creando davanti al progetto di ristrutturazione e riqualificazione dell’Arena. Siamo sempre stati in prima linea nel sottolineare le condizioni miserevoli in cui versa il nostro glorioso impianto, le difficoltà nell’accedervi in sicurezza, la riduzione della capienza nel settore più popolare, con la Curva costantemente esaurita in prevendita e tanti tifosi costretti a rimanere fuori o a casa. Tutti si ricorderanno della protesta nel derby con il Livorno, il nostro invito al Presidente Corrado, e al sindaco, perché venissero di persona a verificare i diversi problemi e a confrontarsi con la tifoseria, impegnandosi per trovare una soluzione definitiva e non temporanea o di ripiego. La Società ha lanciato un progetto e l’intenzione di impegnarsi per dare al Pisa e ai pisani una nuova “casa”, ovviamente tutto ha i suoi tempi e deve essere valutato: come siamo in prima fila per lo stadio siamo anche in prima fila contro possibili speculazioni e soluzioni dannose per la città. Ma inorridiamo sia davanti alla montagna di obiezioni spesso strumentali scatenate rispetto alla semplice idea che questo progetto parta e vada avanti, sia davanti al numero crescente di discorsi vuoti, interventi e chiacchiere. Per molti, infatti, la questione è una buona occasione per guadagnarsi il titolo o l’articoletto sui giornali, rivendicando diritti di opinione, o addirittura di veto, tutti da verificare. Per altri, di ingraziarsi la tifoseria e l’ambiente alla vigilia delle elezioni, entrando a gamba tesa o come “esperti” in una questione che dovrebbe riguardare, nel merito, solo amministratori e investitori e non chiunque abbia fiato e magari non sa nemmeno il Pisa in che campionato gioca o da che parte ci si entra, all’Arena.

Altri, che invece avrebbero modo e titolo per esporsi e appoggiare il progetto, almeno in linea di principio, non si espongono, e lasciano solo e nell’incertezza un presidente come Corrado che hanno blandito e corteggiato, sicuramente con inviti e promesse, al momento di acquistare una Società coperta di debiti e pendenze. Il risultato è un caos di chiacchiere e c...te, come abbiamo scritto sugli striscioni, e un giochino a cui noi non abbiamo intenzione né di sottostare né di partecipare. Vogliamo impegni, chiarezza, e prima di tutto il riconoscimento che con questo stadio e in queste condizioni non si può continuare. In secondo luogo, un’analisi non pregiudiziale di quanto proposto dalla Società, emendando, correggendo, inquadrando, ma tenendo come punto fermo che il progetto deve poter partire, compresi quelli di riqualificazione del quartiere e delle zone circostanti. Da effettuare con investimenti privati e non a carico della collettività, sfruttando un’occasione che anche a noi pare irripetibile e servita su un piatto d’argento. Chi deve controllare controlli, chi deve suggerire migliorie lo faccia, ma nessuno si metta di traverso per partito preso perché la popolarità o la pubblicità che ne ricaverà non sarà quella che si augura o si aspetta. In questi anni gli investimenti sono serviti unicamente per rendere la zona dello stadio un grande carcere a cielo aperto, peraltro fatiscente, con cancellate, grate, tornelli, telecamere. Tutto, meno che interventi strutturali. E il risultato si è visto. 

 

Annunciamo che stiamo organizzando una assemblea pubblica, alla nostra maniera, aperta a tifosi e cittadini, dove chiameremo una rappresentanza della società, delle istituzioni, e, perché no, anche di chi ha obiezioni, nessuno si potrà sottrarre: nel contraddittorio e nelle rispettive posizioni dovrà emergere una volontà comune e manifesta di trovare un modo, sostenibile, per rimettere a nuovo l’impianto, come chiedono a gran voce la tifoseria e la cittadinanza. Firmato, i Gruppi della Curva Nord Maurizio Alberti".