«Una piazza dedicata alla piccola Marianeve». Partite sospese e un gelso in suo onore

Due quartieri in lutto. «Distrutti dal dolore: non la dimenticheremo mai»

Scientifica all'Agazzi (foto di Valtriani)

Scientifica all'Agazzi (foto di Valtriani)

Pisa, 4 dicembre 2016 - Nella ricevitoria si gioca al Lotto, dal panaio si sceglie il pezzo migliore per il pranzo. Tutto scorre come prima, ma non appena si nomina Marianeve, il gelo. Un quartiere grigio e triste in questo sabato mattina, in attesa del ritorno della piccola. Si sta preparando la cappellina dell’Immacolata per lei. Tutta addobbata di bianco. Qualcuno porta a spasso il cane, qualcun altro corre ma con il dolore nel cuore perché non c’è persona che non abbia sentito quello che è successo. A lei si vuole dedicare la piazza con lo spazio giochi, ma anche qualcosa di più. «Per ricordarla sempre – spiega Michele Fabozzi, presidente del Comitato I Passi – Era una bimba molto amata dalle sue coetanee. Così ci piacerebbe fare sensibilizzazione sul tema della prevenzione e della sicurezza nelle scuole. E poi, chiediamo un presidio medico con personale che possa intervenire in caso di emergenze e di creare un sottopasso al passaggio a livello per permettere soccorsi sempre veloci». «Tutto il villaggio è in lutto – aggiunge la mamma di Michele, la signora Marisa Bargagna – Questo fatto ha toccato ognuno di noi. La vedo ancora per mano al prete che scende dall’altare con i chierichetti. Non stava mai ferma, piena di vita, sempre insieme alla famiglia, la domenica a messa». «Mi è presa una morsa allo stomaco quando ho saputo – racconta la gestrice del bar – Eravamo qui nel locale. E ho detto subito, ‘guarda Giulio che è successo per forza qualcosa alla Agazzi, c’è un movimento anomalo’. I mezzi di soccorso andavano tutti lì. Sono qui dall’88 e i genitori degli alunni mi hanno sempre descritto questa materna come buona, dove ci sono brave brave». Il cancello dell’istituto di via Galiani è chiuso, si apre solo per accogliere la scientifica per un secondo sopralluogo. Fuori, soltanto il cartello di informazioni per il seggio spostato al nido.

I vertici dell’associazione che gestisce il campo sportivo comunale Gs Porta a Lucca scuola calcio sono stati avvertiti che le partite dei giovani, categoria 2006, non avrebbero giocato ieri per permettere ai ragazzini, i compagni di scuola di Michele, il fratellino di Marianeve, di partecipare alla preghiera organizzata nel pomeriggio nella chiesa di Santorpé. «Abito qui da 8 anni e vedevo la famiglia in chiesa, la mamma la teneva per mano quella piccina – racconta una signora – La scuola? Ci sono persone che stanno in questa zona da 65 anni e che mi descrivono l’istituto come un posto tranquillo e sicuro. Purtroppo questi sono fatti che possono accadere a chiunque. Anche a noi nonni». A Porta a Lucca, invece, un gelso ora porta il suo nome, Marianeve.